“Aver creato una forma alternativa di architettura che unisce design, performance artistiche e nuovi media. I lavori dello studio esplorano le funzioni dello spazio nella nostra cultura e dimostrano che l’architettura, quando si sforza di comprendere le manifestazioni fisiche delle relazioni sociali, è ovunque, non solo nei palazzi”. Questa la motivazione per il Genius Award, da parte della Fondazione MacArthur allo studio DS Diller Scofidio + Renfro (New York).
Lo Studio Associato ha realizzato negli anni opere importanti di diverse specializzazioni, urbanistica, arte dei giardini, interni, museografia, che interagiscono con altre discipline, dalla grafica alla danza e al teatro. DD+F è stato fondato nel 1979, dagli architetti Elizabeth Diller (n. Lódz 1954 -ha frequentato The Cooper Union School of Art) e Ricardo Scofidio (n. New York 1935), con sede a New York; Charles Renfro (n. Baytown, Texas, 1964) è diventato collaboratore dagli anni Novanta e partner dal 2004.
Nel 2018 inaugurazione dell’ampliamento della High Line Park. Dopo nove anni dell’inaugurazione della High Line Park (the Spur), Diller Scofidio+ Renfro apriranno il suo ampliamento, verso Est, nel 2018 (tra la 30 esima strada e la 10Th Avenue), il nuovo spazio conterrà orti urbani, spazi pubblici e una piazza di circa 1000 metri quadrati.
Nel 2019 inaugurazione dello The Shed, teatro ampliabile. Nelle vicinanze della High Line Park, lo studio Diller Scofidio+ Renfro sta realizzando, inaugurazione nel 2019 (ad oggi ultimate le strutture portanti in acciaio), The Shed, un contenitore d’arte, flessibile, in grado di aumentare le sue superfici, tramite il suo volume che si muoverà lungo i binari. L’ispirazione del The Shed è l’edificio trasformabile non realizzato Fun Palace, dell’architetto britannico Cedric Price. The Shed conterrà otto livelli, con gallerie espositive, un laboratorio creativo, un teatro di 500 posti.
Tra le opere più importanti dello studio Diller Scofidio+ Renfro si ricordano:
- Rigenerazione del Lincoln Center di New York . Nel 2003 (edificio completato nel 2010) fu dato l’incarico a Diller & Scofidio + Renfro (D&S(+R)), in collaborazione con FX Fowle Architects, per riqualificare la piazza nord del Lincoln Center, nato negli anni sessanta per volere di Rockfeller III. La parte ristrutturata, è diventata la Street of the Arts, un lavoro di rigenerazione urbana, attraverso l’abbattimento delle barriere tra urbanistica, architettura, disegno del paesaggio e information design, realizzato attraverso un tetto verde inclinato, praticabile e vivibile sopra un padiglione vetrato, adibito a ristorante, articolato su due livelli.
- Blur Building, Lago di Neuchatel, Svizzera. Installazione costruita per l’esposizione elvetica del 2002. Un’opera emozionale: la creazione di una nuvola all’interno di un lago, entrata ormai nelle icone più affascinanti del contemporaneo.
- Vagelos Medical Education Center, Columbia University, New York. Un edificio, con una superficie di un ettaro su quattordici piani, multidisciplinare basato sulla circolazione delle idee, il tutto con la vista fiume Hudson e sulle Palisades, le ripide scogliere lungo il lato ovest del fiume.
- The Broad Museum, Los Angeles. Un museo con il tema principale del rapporto tra edificio, arte e la luce naturale, fatta filtrare attraverso materiali innovativi.
- The High Line, New York. Un parco lineare di un miglio e mezzo all’interno della città, utilizzando la struttura abbandonata della metropolitana. La rigenerazione di uno spazio che anche ove non ci fosse stato, sarebbe stato giusto costruirlo appositamente.
Intervista per Area di Guido Incerti, allo studio DS+R anno 2009.
Nel mondo di oggi i limiti tra architettura e arte sono molto labili, pensi che dopo la figura dell’archi-star, si affermerà la figura dell’ ”archist ” o dell’ ”artistect”?
Liz Diller: ”Mi piacciono queste definizioni, ma non credo che ciò accadrà. La nostra cultura non ha ancora sposato completamente questo fenomeno di ibridazione nonostante che, per tutto il XX secolo, si sia combattuto questi limiti. E oggi noi non siamo i soli, ad interagire i media nei nostri lavori. Il problema reale, riguardo questa tematica, sono le istituzioni o meglio come sono strutturate. Esse, infatti, non sono mai istituzioni architettonico-artistiche o viceversa. Addirittura nei musei il piano disciplinare dell’architettura è separato da quello della pittura, e anzi quest’ultima è separata a sua volta dalla scultura. Alla fine il panorama è pieno di artisti che lavorano con lo spazio e architetti che hanno a che fare con progetti multimediali ma c’è sempre la tendenza a sottolineare questa divisione. È difficile doversi scontrare con queste definizioni ma è cosi.”
Link e foto:
- http://www.artribune.com/progettazione/architettura/2017/12/studi-internazionali-progetti-2018/9/
- http://www.floornature.it/elizabeth-diller-diller-scofidio-renfro-7081/
- http://www.treccani.it/enciclopedia/diller-scofidio-renfro/
- http://arte.sky.it/2017/06/new-york-attende-the-shed-un-museo-trasformabile/
- https://dsrny.com/https://www.area-arch.it/in-a-hall-with-a-preview-intervista-a-liz-diller/
- https://www.arketipomagazine.it/hypar-pavilion-new-york-diller-scofidio-renfro/