La Fondazione Agnelli ha realizzato il Rapporto sull’Edilizia Scolastica, la presentazione nazionale si è svolta a Torino, mercoledì 27 novembre alle ore 17, presso la Scuola Media Enrico Fermi, interamente ristrutturata dal progetto Torino fa Scuola.
La scuola ha vinto, recentemente, il Premio come “Giovane Talento dell’Architettura italiana 2019. Il premio è stato vinto da BDR Bureau di Alberto Bottero e Simona Della Rocca. Il progetto, di ristrutturazione della Scuola Enrico Fermi, fa parte dell’iniziativa Torino Fa Scuola di Fondazione Agnelli e Compagnia di San Paolo, e la motivazione: “è attento alle necessità dei fruitori e si caratterizza per la grande eleganza in un progetto gioioso”. Al “Giovane Talento dell’Architettura italiana 2019” va anche il premio per la categoria “ Opere di Restauro o Recupero”.
Ci vogliono almeno 200 miliardi di euro per ristrutturare e rinnovare gli istituti scolastici. Sono circa 40.000 edifici quelli che hanno bisogno di cure. Una cifra pari all’11% del PIL. Tre anni della spesa attuale della pubblica istruzione.
Gli istituti scolastici per la maggio parte sono stati costruiti prima del 1976, la media nazionale e del 60% (colore blu). La maggior parte sono stati costruiti più di 40 anni fa ( 2 su 3) e hanno una vita media di 52 anni.
Più che costruire nuovi edifici, visto il calo demografico italiano, occorre ristrutturare quelli esistenti.
Controsoffitti e tetti pericolanti, caldaie vecchie e malfunzionanti, interventi strutturali per garantire la messa in sicurezza e poi pareti, porte e mobili da rimettere a nuovo, questo è il quadro tracciato nel rapporto che indica proprio nella capitale una situazione particolarmente grave con quasi la metà degli edifici vecchi almeno di quaranta anni.
Non solo. Sia gli edifici degli anni Settanta sia quelli antecedenti mancano dal punto di vista della sostenibilità ambientale e dell’efficienza energetica: materiali non isolanti, vetrate e infissi che disperdono il calore, fonti di riscaldamento o raffreddamento inquinanti e inefficienti.
Andrea Gavosto, direttore della Fondazione Agnelli, riporta come esempio la ristrutturazione realizzata alla media Fermi: “Volevamo rinnovare gli ambienti di apprendimento, abbiamo scoperto uno stato delle fondamenta peggiore di quello che ci aspettavamo”. “Deve essere inserita tra le infrastrutture per rispondere a un bisogno di sicurezza e realizzare luoghi dove migliora l’insegnamento” “È una cifra enorme, ma non impossibile se si costruisce un piano ventennale finanziato anche con mutui Bei e con l’abbattimento degli sprechi sui consumi energetici”. “Non occorrono nuove scuole, perderemo tra i banchi oltre un milione di alunni da qui al 2030 per calo demografico. Serve sistemare o ricostruire l’esistente e nel farlo ripensare a spazi adeguati alla didattica innovativa. È un investimento prioritario”.
Roma
Gli edifici scolastici della capitale, sono mediamente più vecchi. Alcuni (37) risalgono addirittura a fine ottocento, 34 sono stati costruiti nei primi venti anni del secolo scorso, 143 sono di epoca fascista. Risulta che 929 edifici su 1.743 sono stati costruiti prima del 1975 e quindi risulta che non rispettino la normativa recente di costruzione.