Sono due le operazioni culturali, che risalgono al 2014 e che saranno riprese nel 2019, nel Foro di Traiano:
- la riunificazione del Foro di Traiano a Roma, cantiere finanziato con una donazione di un milione di euro da parte del Ministero della Cultura e del Turismo dell’Azerbaijan, sospeso due volte a causa del ritrovamento di cavi nel sottosuolo;
- la ricostruzione attraverso l’anastilosi (una tecnica per l’innalzamento delle colonne originali) della Basilica Ulpia, operazione finanziata da un mecenate, l’uzbeco Usmanov, attualmente in fase di progettazione.
La riunificazione del Foro di Traiano a Roma
I lavori di riunificazione del Foro di Traiano, diretti dalla Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, dovrebbero riprendere nella prima metà di dicembre, con conclusione prevista nel 2019.
La Sovrintendenza: “Verrà rimosso il tratto iniziale della via Alessandrina, per una lunghezza di 30 metri circa, allo scopo di unificare i due settori del Foro di Traiano rimasti separati dalla strada dopo gli scavi del 1998-2000”.
Il Foro di Traiano, inaugurato dall’omonimo imperatore fra il 112 e il 113 d.C., dopo la sua distruzione, intorno al 942, un aristocratico, ne bonificò l’invaso per costruire un nuovo quartiere.
Il quartiere fu ampliato nel XVI sec. con l’opera del priore dei cavalieri di Malta, il cardinal nopote di papa Pio V detto “l’Alessandrino”.
La vita del quartiere Alessandrino proseguì indisturbata per più di tre secoli fino all’intervento del Governatorato che lo cancellò per realizzare l’area archeologica e monumentale tuttora esistente.
Anastilosi (Giovanni Carbonara Wikitecnica)
“Tecnica di restauro, generalmente utilizzata in campo archeologico, consistente nella ricostruzione di strutture o edifici realizzati a secco (assemblaggio a secco), vale a dire con blocchi di pietra da taglio montati senza malta e che garantiscano la contiguità, non necessariamente la completezza, dei pezzi da rimontare. Questi ultimi potranno anche risultare mutilati, ma non tanto da impedirne una ricollocazione in qualche modo “certa”, basata sull’evidenza materiale e non su ipotesi, confronti con altri monumenti o ragionamenti analogici. A tal fine, i singoli pezzi andranno scrupolosamente rilevati e studiati nelle loro qualità geometriche e materiali.
L’anastilosi, quindi, si distingue da un più generico processo di “ricostruzione”, parziale o totale, di un monumento e si apparenta piuttosto alla “ricomposizione” dei frammenti di una statua in marmo o di un antico vaso in vetro o ceramica. Anche qui l’elemento distintivo consiste in un rimontaggio dei pezzi guidato dalla concreta, oggettiva testimonianza fornita dai frammenti a disposizione del restauratore.” (…)
La ricostruzione della basilica Ulpia di Apollodoro
L’operazione di ricostruzione della basilica Ulpia di Apollodoro a Roma, attualmente in fase di progettazione, prevede di restaurare, ancorate secondo i criteri antisismici, le quattro colonne già complete con il loro capitello antico, in grado di reggere in una prima fase la ricostruzione del fregio architrave con figure di Vittorie (ottenuta attraverso riprese al laser scanner degli originali conservati a Roma e a Monaco di Baviera), e in una seconda fase le tre colonne in cipollino, erroneamente montate in altro sito, smontate, restaurate, integrate, ancorate in sicurezza.
La soprintendenza capitolina: “Il progetto del Campidoglio vuole restituire al pubblico l’idea dello sviluppo verticale del Foro di Traiano attraverso un intervento di ricomposizione e ricostruzione degli ordini architettonici, che dalla visione frammentaria dei reperti passi a un’unità visiva comprensibile”.
La basilica Ulpia di Apollodoro a Roma, per gli antichi romani una delle meraviglie architettoniche del mondo, si articolava in cinque navate, delle quali la centrale era molto ampia e delimitata da colonne in granito, sostenenti un alto fregio-architrave con la decorazione famosa che vede alternate le vittorie che uccidono il toro a quelle che adornano candelabri. Al di sopra svettava un secondo ordine di colonne in marmo cipollino, verde smeraldo, raggiungendo così circa 23 metri di altezza.
Il progetto BHIMM ha affrontato in modo ampio i temi della gestione dell’esistente, ragionando sia di approcci Life Cycle, sia di strumenti specifici per il tutelato e per il non tutelato. In questo quadro, il progetto ha intercettato la sperimentazione di tecniche BIM su molti importanti monumenti.
Antonella Ranaldi, Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Milano]
“L’integrazione della lacuna è un tema specifico di restauro. La lacuna è una mancanza che può essere più o meno grande e comunque generalmente non di dimensioni tali da inficiare sia la struttura che l’immagine. L’unità metodologica del restauro assume linee guida fondate sui principi, minimo intervento, reversibilità, autenticità-riconoscibilità, che valgono nei vari settori e discipline, nell’archeologia, nell’architettura, nell’arte. Nell’archeologia la sostituzione del materiale è del tutto eccezionale e da evitarsi. In quanto è proprio la materia, e non tanto la forma, ad avere in sé il valore di testimonianza e documento (…) Le proiezioni e ricostruzioni virtuali possono essere una possibile attrattiva turistica, un’esperienza sensoriale e didattica che aiuta a capire meglio, ma restano episodi alla stregua degli spettacoli di luci e suoni ambientati nelle rovine, molto suggestivi, come a Luxor e recentemente anche a Pompei.
È interessante l’opera compiuta dall’artista Edoardo Tresoldi a Siponto in Puglia (Italia) che è riuscito a ricreare la spazialità della chiesa paleocristiana ruderizzata, tramite diafane strutture in rete metallica autoportante, alte 14 metri, in un originale connubio tra archeologia e arte contemporanea “disegnata nell’aria”.Ha suscitato plauso ma anche molte critiche, più degli apprezzamenti, soprattutto ad opera conclusa, l’intervento di restauro e riabilitazione del Teatro Romano di Sagunto in Spagna, di Giorgio Grassi e Manuel Portaceli (1993). L’equilibrio tra ricostruzione e parti antiche infatti si è spostato a tutto vantaggio del nuovo intervento, sacrificando il teatro antico trattato come una testimonianza tipologica e non come sopravvivenza materica di un sito archeologico.
Un buon esempio di ricomposizione ambientata con valenza paesaggistica mediante anastilosi, integrazioni e copie, è quella del Canopo di Villa Adriana a Tivoli (Italia), liberata da reinterri negli anni Cinquanta del secolo scorso, con la realizzazione del canale d’acqua dove si specchiano le colonne con serliane, copie di statue, ad evocare e suggerire l’insieme che l’imperatore Adriano aveva voluto, con un Triclinium destinato ai banchetti, in fondo, e un giardino nilotico, analogamente al canale sul delta del Nilo, da cui prende il nome di Canopo.(…) Su questa linea di pensiero, ho proposto un viridarium per rivitalizzare il parco archeologico dell’Anfiteatro romano a Milano, per farne un inedito Amphitheatrum naturae, con elementi arborei della topiaria antica (bosso, mortella, ligustri e cipressi): un grande giardino ellittico a delineare il sedime e la forma della pianta dell’anfiteatro perduto a contorno e completamento dei resti archeologici affioranti che corrispondono ad alcuni limitati muri radiali dell’antico anfiteatro.(…)”
Apollodoro di Damasco

Apollodoro di Damasco (50/60–130 d.C.), grande architetto e scrittore romano, aveva origini nabatee. Fu tra i favoriti dell’imperatore Traiano ed è ritenuto l’architetto dell’ultimo rifacimento del Pantheon.
Tra le opere principali, a lui attribuite, il Foro di Traiano, la Colonna di Traiano, i Mercati di Traiano, il Pantheon adrianeo, il porto di Traiano a Fiumicino, l’Arco di Traiano ad Ancona, l’Arco di Traiano a Benevento, il Ponte di Traiano sul Danubio realizzato durante la conquista della Dacia.
Apollodoro scrisse anche un trattato sulle macchine d’assedio per la guerra, che dedicò al suo grande amico e mecenate, Marco Ulpio Nerva Traiano, l’”Optimo Princeps”.
Link e Foto
- https://www.comune.roma.it/resources/cms/documents/Lasto.pdf
- https://roma.repubblica.it/cronaca/
- https://rometheimperialfora19952010.files.wordpress.com/2011/07/c-s-basilica-ulpia-rivisto.pdf
- http://www.ingegneri.info/news/
- https://archeologiavocidalpassato.wordpress.com/tag/basilica-ulpia/
- http://www.treccani.it/vocabolario/anastilosi/
- https://www.ia-ostiaantica.org/news/apollodoro-di-damasco/
- https://www.romanoimpero.com/2010/07/apollodoro-di-damasco.html
- http://www.mediapolitika.com/cultura/17635-la-roma-che-non-ce-piu-il-quartiere-alessandrino/
- http://www.wikitecnica.com/anastilosi-diretta-indiretta/
- https://www.archart.it/roma-foro-di-traiano-2.html
- https://www.academia.edu/31657645/
- https://www.youtube.com/watch?v=j-cEk-VSfN0
- https://www.ingenio-web.it/6974-un-bilancio-del-progetto-bhimm
- https://www.assorestauro.org/it/attivita/libano/da-qa-022017/archeologia-verde.html