Il tram 8 arriverà fino alla stazione Termini, secondo la presentazione dello studio in commissione Mobilità. La rete tranviaria urbana di Roma è formata da sei linee, per una lunghezza complessiva di circa 31 km (residua di una rete molto più vasta in passato).

“È l’inizio di tutto, una specie di genesi. Il vuoto della giornata mi attira e ci casco dentro. Quel giorno mi spinse a salire sul 19”. Questa frase, tratta dal libro di Edoardo Albinati: “19”. E’ l’estate del 2000. Roma è immersa in un’afa opprimente e schiacciata da una luce scintillante. Quella corsa sul 19 sono l’occasione per riflettere sul proprio passato, sulla propria città, sui propri concittadini, sulla propria vita insomma.
“I binari, che attualmente si fermano al capolinea di largo Berlinguer, proseguiranno e passeranno davanti al marciapiede del Vittoriano, poi su via dei Fori Imperiali e infine su via Cavour fino a piazza Vittorio, dove poi si divideranno: una parte correrà fino a Termini, l’altra fino alla via Prenestina. Da un lato quindi nascerà la nuova linea 8 Casaletto-Termini e dall’altro una linea ‘Est-Ovest’ Casaletto-Prenestina”.
Inizia a definirsi il progetto della cosiddetta ‘linea tranviaria dei Fori’, il cui progetto è stato presentato oggi dall’ingegner Pierfrancesco Canali in occasione dei lavori della commissione Mobilità del Comune di Roma dedicata alla linea C della metropolitana. “La nuova linea – ha aggiunto Canali – non avrà linea aerea e sarà una sorta di passeggiata verso i Fori fino allo sfioccamento”. Il presidente della commissione, Enrico Stefano, ha aggiunto che “obiettivo dell’amministrazione è chiedere i finanziamenti entro giugno sia della linea dei Fori, che della stazione Venezia della linea C, che della linea tranviaria Tva che passerà anch’essa a piazza Venezia ma dal lato opposto della piazza”.
La prima linea romana di trasporto pubblico, operata con omnibus (tram trainati da cavalli) e priva di orari fissi, fu aperta nel giugno 1845 su autorizzazione di papa Gregorio XVI tra piazza Venezia e la Basilica di San Paolo fuori le mura allo scopo di agevolare il suo raggiungimento da parte dei pellegrini. La seconda apparizione del tram elettrico avvenne il 2 settembre 1895 sulla linea Termini-San Silvestro (il primo non aveva avuto successo). Da allora la SRTO si dedicò all’elettrificazione di tutta la rete a cavalli, completandola nel 1904.
Nel 1905 la SRTO gestiva ormai una rete di diciassette linee tranviarie e disponeva di un parco di 144 tram elettrici oltre ad un numero imprecisato di vetture a cavalli ormai utilizzate come rimorchi e destinate ad una rapida dismissione. Su iniziativa della giunta comunale guidata da Ernesto Nathan, nel 1909 venne fondata l’Azienda Autonoma Tranviaria Municipale (AATM).
Alla guerra seguirono gli anni della seconda grande espansione della rete, grazie soprattutto all’AATM, che si preparava a riscattare tutte le concessioni della SRTO.
Il 1º giugno 1927 il comune di Roma divenne governatorato di Roma e l’AATM diventò ATG (Azienda Tranviaria del Governatorato): aumentarono sia la lunghezza della rete che la consistenza del parco rotabile, con la consegna delle allora innovative motrici a carrelli MRS, destinate a circolare per settant’anni. Il 31 dicembre 1929 la rete tranviaria romana raggiunse la sua massima espansione: 800 motrici e 280 rimorchi circolavano su 59 linee, con 140 km di impianti e 400 km di lunghezza d’esercizio. Da tempo l’ATAG stava elaborando una radicale razionalizzazione del sistema tranviario romano che riducesse la sovrapposizione tra le linee; si ritenne inoltre allora necessario sopprimere il tram lungo alcuni percorsi attraverso il centro storico, ritenuti non più compatibili con il traffico automobilistico.
Negli anni 1950 la rete tranviaria romana si contrasse ancora, soprattutto nell’area ovest, con la chiusura nel 1955 delle linee 27 (Piazza Cavour-Monte Mario-Santa Maria della Pietà) e 27/ (Piazza Cavour-Parco di Monte Mario), ma rimase sostanzialmente immutata fino al 1959 quando, in preparazione delle Olimpiadi del 1960, vennero presi provvedimenti radicali a favore del traffico veicolare.
Nel 1983 venne ricostruito il binario su via Flaminia tra viale delle Belle Arti e piazza Mancini, su cui fu deviata la linea 19. Nel 1998 aprì la nuova linea 8 (Casaletto – largo Argentina), ultima realizzazione tranviaria di Roma.

Nel corso dei decenni Roma è stata scelta come ambientazione di centinaia di film, grazie anche alla presenza di numerosi studi cinematografici, in particolare a quelli di Cinecittà; inevitabilmente i tram di Roma sono presenti sullo sfondo o sono stati utilizzati come set di numerosissime pellicole quali:
- Ladri di biciclette (1948)
- Umberto D. (1949)
- I soliti ignoti (1956)
- Il ferroviere (1957)
- Totò e Marcellino (1958)
- Roma (1972)
- Io, Chiara e lo Scuro (1982)
- Fracchia la belva umana (1983)
- Intervista (1987)
- Tre uomini e una gamba (1997)
- Magnifica presenza (2012)
Polo Museale Atac
Un giardino magico nel cuore della Capitale guarnito con palme e piante mediterranee.
Un’esposizione permanente di locomotori e tram storici restaurati e sottratti così al degrado del tempo e all’oblio della memoria; una testimonianza concreta, unitamente ai singoli loghi, delle diverse aziende di trasporto pubblico succedutesi negli anni.