#CinemaDaCasa
“Alice nella città”, una sezione della Festa del Cinema di Roma, che ha deciso di proiettare un elenco di film sui muri dei palazzi della Capitale. Una bellissima iniziativa, chiamata #CinemaDaCasa, che andrà da Tempi moderni a Pulp Fiction agli Aristogatti. Ogni sera l’appuntamento è alle 22.
Fabia Bettini, del Tg3 Lazio, direttrice di Alice nella Città:
“Abbiamo invitato tutti ad aprire le finestre e a proiettare con un videoproiettore e se non lo hanno a mandarci i propri film e noi li proietteremo per loro”.
“La cultura in casa”
In attesa della riapertura dei musei, chiusi almeno fino al 3 aprile per l’emergenza coronavirus, le istituzioni culturali di Roma Capitale lanciano sui social un palinsesto di attività digitali per continuare a regalare al pubblico un po’ di bellezza. L’iniziativa si chiama “La cultura in casa” e, oltre ai musei della capitale, coinvolge diverse istituzioni culturali, dall’Accademia Nazionale di Santa Cecilia al Teatro dell’Opera passando per Casa del Cinema e Palazzo delle Esposizioni.
Sul canale social @culturaroma si potranno seguire, fino al 22 marzo, aggiornamenti quotidiani con gli hashtag #iorestoacasa e #laculturaincasa.
- 5 tour virtuali tra i Mercati di Traiano e l’Ara Pacis
Sul sito ufficiale dei Musei di Roma sono disponibili cinque tour virtuali fruibili da pc, in italiano e in inglese, che propongono una visita a tutto schermo delle sale e dei capolavori esposti. Con un clic il visitatore può scegliere il proprio tour tra i Musei Capitolini, i Mercati di Traiano, il Museo dell’Ara Pacis, quello Napoleonico e i Musei di Villa Torlonia. - Sui social Sergio Leone e l’eterna bellezza di Canova
Le mostre in corso a Roma – temporaneamente sospese per far fronte all’emergenza sanitaria – saranno presentate attraverso i canali social con post che illustrano opere, temi, artisti e contesti, a cominciare dalle mostre Canova. Eterna bellezza e C’era una volta Sergio Leone.
Sul sito web della Sovrintendenza e sui canali social si potranno apprezzare le descrizioni dettagliate dei principali monumenti, ville, parchi, musei e aree archeologiche della città, dai Fori Imperiali al Circo Massimo. - 800 capolavori in alta risoluzione
Il Sistema Musei Civici di Roma Capitale è presente sulla piattaforma online sviluppata dal Google Cultural Institute.
Sono 15 i Musei Civici ospitati da Google Art Project e presenti sulla piattaforma con circa 800 immagini ad alta risoluzione delle opere più significative delle loro collezioni: dalla Centrale Montemartini al Museo Napoleonico, dalla Casa Museo Alberto Moravia alla Galleria d’Arte Moderna. - Dodici musei si potranno inoltre visitare virtualmente utilizzando la tecnologia Street View che permette di muoversi a 360° avvicinandosi alle opere e approfondendole con le schede di dettaglio.
Visite online al Palazzo delle Esposizioni
Ogni giorno, attraverso i canali social, Palazzo delle Esposizioni consentirà di ripercorrere, grazie al racconto di curatori e materiali inediti, le mostre del presente e del passato, di riascoltare le conferenze degli esperti, di partecipare a laboratori online per bambini e ragazzi, oltre a seguire gli approfondimenti sulle esposizioni di Gabriele Basilico, Metropoli, e di Jim Dine.
Alla Casa del cinema “Nuovo cinema Colosseo”
Anche sui canali social della Casa del Cinema è partita una programmazione giornaliera.
Coop Culture lancia “Culture at home”
Da oggi è online un nuovo sito che offre un programma web di racconti virtuali ed esperienze didattiche per portare i capolavori d’arte nelle case, anche tra i più piccoli. A lanciare Culture at home, un progetto nato per condividere la bellezza, è CoopCulture.
Il viaggio nell’arte è racchiuso in quattro sezioni di iniziative ed esperienze digitali per tutti – con video e materiali scaricabili – che si arricchiranno costantemente di nuovi contenuti.
La sezione Officina Culture, ad esempio, permette ai bambini di imparare come costruire un museo domestico in una scatola da scarpe. Racconti Culture è invece la sezione da cui scaricare e ascoltare le audioguide CoopCulture, per viaggiare nei più bei luoghi della cultura italiana direttamente dal divano di casa.
Le Gallerie degli Uffizi

Oltre 25mila follower e centinaia di migliaia di visualizzazioni in poche ore dal momento dell’iscrizione sul popolare social network: “La cultura e l’arte possono essere un grande sostegno e sollievo in questo momento di difficoltà che richiede a tutti un grande sacrificio”, ha commentato il direttore Eike Schmidt. “La calorosissima accoglienza che è stata riservata agli Uffizi al momento del loro sbarco su Facebook ne è la prova”.
Insieme agli altri social del museo, Twitter e Instagram, anche la nuova pagina Facebook partecipa, così, alla campagna culturale Uffizi Decameron, con post di foto, video e storie dedicate ai capolavori custoditi nella Galleria delle Statue e delle Pitture, in Palazzo Pitti e nel Giardino di Boboli.
“Anche se i musei hanno dovuto chiudere le loro porte, l’arte non si ferma”, continua il direttore. “Per questo da adesso ci rivolgeremo al nostro pubblico anche attraverso Facebook. I tesori degli Uffizi, di Palazzo Pitti e del Giardino di Boboli vi terranno compagnia in queste settimane di comune impegno contro il diffondersi del virus. Oggi diamo inizio ad Uffizi Decameron: come nel capolavoro di Boccaccio, ogni giorno racconteremo le storie, le opere, i personaggi dei nostri bellissimi musei, unendoci nel nome della cultura, dell’arte e – perché no – dello svago. Gli Uffizi saranno con voi, nelle vostre case, per superare tutti insieme l’attuale momento di difficoltà. Evitiamo ogni contagio, tranne quello della bellezza”.
Nell’ambito di Uffizi Decameron è presente La mia Sala, serie di “minitour virtuali”, nei quali gli assistenti museali illustrano in video alcuni più suggestivi angoli delle Gallerie, con i loro segreti e le loro opere (per esempio, Raffaello e ai suoi capolavori, celebrati nella ricorrenza del cinquecentenario dalla sua morte).
Il MoMA di New York
Tutta la storia del MoMA riunita in un sito web. Dopo aver messo online gran parte della propria collezione rendendola accessibile sotto forma di immagini in alta risoluzione (oltre 70.000 opere), torna con un nuovo progetto, unico nel suo genere. Sono online l’archivio di tutte le mostre realizzate dal museo dalla sua fondazione, nel 1929, a oggi; 3.500 esposizioni, raccontate tramite fotografie, cataloghi.
Questa iniziativa, finanziata dalla Leon Levy Foundation, avràl’approccio open source: il codice del progetto è stato messo in sharing tramite il sito GitHub, insieme a quelli che riguardano le opere in collezione e i loro autori.
Tra le tante mostre ormai mitiche che potete trovare nell’archivio, c’è quella sul Bauhaus realizzata nel 1939 solo cinque anni dopo la chiusura della scuola da parte dei nazisti; oppure Eight Automobiles, la prima di una serie di esposizioni sulle automobili installate nello Sculpture Garden e curata da Philip Johnson nel 1951. O ancora, l’evento blockbuster dedicato a Pablo Picasso nel 1980.
“Questo progetto è stato concepito come un archivio vivente, e non come una pubblicazione web una tantum”, ha dichiarato Fiona Romeo, direttrice del settore Digital Content and Strategy del MoMA, “verrà aggiornato continuamente con le nuove mostre e i documenti verranno aggiunti man mano che vengono prodotti.”
Nei piani di sviluppo è anche inclusa la digitalizzazione di video e film conservati nell’archivio del Department of Film del museo, che ha ormai 80 anni di storia.
L’ufficio in casa
Pubblicata dal magazine online Archdaily, un’inchiesta del giornalista irlandese Niall Patrick Walsh apre la questione: Is coronavirus the beginning of the end of offices? (Il coronavirus è l’inizio della fine degli uffici?).
La risposta secondo noi è chiara: no.
Non perché l’emergenza non cambierà le nostre abitudini, ma perché questa trasformazione è già iniziata, in atto e ampiamente studiata, documentata anche dalla mostra Elle Decor At Work, andata in scena a Palazzo Bovara durante la Milano Design Week 2019. Semmai sarà un’occasione per riflettere sulle potenzialità dello smart working e un modo per meglio metabolizzarlo e impiegarlo.
Quello che il filosofo italiano Carlo Vercellone ha definito “Capitalismo Cognitivo” o che altri chiamano “Economia della Conoscenza”, si basa sul lavoro autonomo di persone che fanno della propria abitazione il nuovo ufficio, o che lavorano dai tavolini delle caffetterie, che rispondono alle mail in metropolitana.
Secondo The Wall Street Journal, nel 2012 oltre l’80% dei giovani professionisti newyorkesi lavorava regolarmente stando a letto. Da questo dato nasce il programma di eventi Bed-In di Beatriz Colomina, realizzato in occasione delle giornate inaugurali della Biennale Architettura di Venezia del 2018 all’interno del palinsesto del Dutch Pavilion che ospitava la mostra Work, Body, Leisure.