“Scomodo” nasce nell’Agosto del 2016, inventato da Tommaso Salaroli e Edoardo Bucci come progetto per la città. Un nuovo modo per lavorare per la propria città, utilizzando le sue risorse (che sono tante): per una città diversa e più viva.
Accompagna il progetto un mensile d’informazione indipendente, gratuito e completamente autofinanziato: 7500 copie, distribuito in oltre 120 tra scuole, università e Punti Scomodi, luoghi di cultura e socialità distribuiti su tutto il territorio romano. Alla redazione della rivista partecipano oltre 400, tra ragazzi liceali ed universitari.
Le inchiesta pubblicate da Scomodo hanno tutte un filo conduttore: gli spazi pubblici abbandonati, in disuso, la rigenerazione urbana.
Il mensile “Scomodo” nasce da un concetto: “disponiamo di risorse d’informazione quasi illimitate e viviamo, al contempo, un sostanziale vuoto di informazione”.
(…)”Le notizie sono moltiplicate, distorte, alterate al punto di poter essere usate a supporto delle più dissimili scuole di pensiero, il rapporto con la notizia è ridotto ad una dimensione effimera e nozionistica; la realtà di un’informazione critica, ragionata, completa ed indipendente viene soppiantata da quella di un’informazione veloce e parcellizzata, destinata ad essere somministrata nella formula espressa di un titolo di telegiornale o di un link di social network.”
La rivista “Scomodo” è soltanto cartacea.
Viviamo in un periodo di iper-connessione, basato su moltiplicarsi dei dati, delle loro analisi, mille sistemi, di partecipazione, blog, social, link, network e servizi di breaking news. Ciò ha ridotto il concetto del sapere, spesso, ad un titolo. Con Scomodo i ragazzi provano a ritornare alla ricerca della informazione, al vecchio concetto di comunicazione, alla carta.
L’approfondimento dell’informazione avviene dal 2017 con “Presente”; rivista con cadenza annuale che approfondisce alcune questioni del “Presente”.
Non scordarsi del passato o pensare solo al futuro, ma semplicemente conoscere e vivere il presente.
Ora (gennaio 2020) “Scomodo” aprirà un centro culturale all’Esquilino, una redazione e un centro culturale:“Roma si fa spazio”. Lo farà nello Spintime Labs, sette piani e due interrati. Lo stabile, occupato cinque anni fa, è di proprietà della Cassa depositi e prestiti: il progetto di ristrutturazione degli spazi verrà finanziato attraverso una piattaforma di crowdfouding (spazioscomodo.org).
Il progetto prevede la riqualificazione di 2mila metri quadrati di uno stabile all’Esquilino. Il gruppo di Scomodo, per riuscirvi stanno chiedendo aiuto ai romani. Chi contribuisce ottiene una chiave dello spazio. Il tutto grazie alla partecipazione e alla condivisione.
Raccontano i giovani redattori:
“La nostra intenzione è quella di pensare, immaginare e costruire questo spazio insieme a chiunque vorrà partecipare inaugurando uno dei più importanti laboratori di progettazione partecipata mai realizzati a Roma”.
Nei duemila metri quadrati dell’Esquilino ci sarà spazio per: la redazione, una sala studio da 120 posti aperta h24, una biblioteca, una sala di registrazione, una saletta prove, palchi per esibizioni e postazioni per creativi, un pub, un parco giochi bimbi, una pista di skate, uno spazio di cooperazione internazionale per il giornalismo e l’editoria under 25, aree di lavoro per creativi, artisti e fotografi. (…).
Il progetto sarà portato avanti da 40 architetti. Lo studio Alvisi-Kirimoto (che ha collaborato con Renzo Piano) supervisionerà il percorso di «idee per la programmazione e per la trasformazione dello spazio», come ha detto Massimo Alvisi.
Sottolinea Lorenzo: “Ad ognuno doneremo una chiave. Perchè noi abbiamo avuto l’idea, ma la chiave sono le persone. E per noi è molto importante che si comprenda che lo spazio vuole essere di tutti, per tutta la città”.
eleonora usseglio prinsi per Archiportale intervista (2013) l’architetto Massimo Alvisi.
(…) Cosa ne pensa della situazione dell’architettura contemporanea in Italia?
La situazione italiana, e non solo, è estremamente difficile e bisogna avere molto coraggio a rimanere in Italia, soprattutto per i giovani architetti. Ma continuo a pensare che sia fondamentale investire in questo Paese e soprattutto investire nelle idee. Cercando di partire da temi legati al sociale, la riqualificazione ambientale e architettonica, il retrofit energetico. E bisogna partecipare a concorsi. (…)