Nasce una nuova Milano dalla rigenerazione di sette stazioni FF.SS. dismesse.
A Milano, sono sette le aree dismesse dalle FF.SS., per circa un milione di metri quadrati, dislocate intorno al centro cittadino, che contribuiranno alla rigenerazione della città:
- San Cristoforo (parte ovest), 140.200 mq. destinati a parco
- Farini (parte nord – sede del workshop di dicembre 2016) 404.000 mq., destinati a far da ponte tra Garibaldi e Repubblica
- Greco-Breda (vicino al polo universitario di Bicocca) 62.200 mq., di possibili residenze studentesche
- Lambrate (parte ovest) di 70.200 mq., vicini al Campus Leonardo del Politecnico di Milano
- Rogoredo di 150 mq.
- Porta Genova di 300 mq. e Porta Romana mq e 88.400, vicine ai quartieri dei Navigli e di Tortona (Nuova Fondazione Prada e a uno dei distretti storici del Fuorisalone), saranno destinate alla zona della moda e del design
Distribuite attorno al centro cittadino, le sette aree mettono a disposizione una superficie enorme, che diventerà un sistema interconnesso di attività al servizio della città, del suo sistema produttivo e della sua offerta culturale.
La Circle-line collegherà tutti i sette scali, mettendo in connessione treni, metropolitane e autobus, utilizzando i binari esistenti, ormai dismessi per una Milano, che nei prossimi dieci anni , crescerà di 170mila unità (oggi vi risiede il 33 per cento delle multinazionali in Italia e il 15 per cento delle start up innovative italiane).
Per una prima ipotesi progettuale in ascolto dei cittadini sono stati chiamati cinque studi di Architettura:Mad Architects, Mecanoo, Emtb, Cza e Sba.
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Un Fiume Verde per Milano – Team Stefano Boeri Architetti
Il tema principale, del loro progetto è stata una riforestazione urbana, collegata con corridoi verdi e piste ciclabili -il 90% della superficie a disposizione-, il resto del 10% sarà destinato a residenze, laboratori per i giovani, servizi culturali e di assistenza al cittadino, biblioteche, ambulatori e asili.
Estratto da un’intervista di Artribune:
“Siamo di fronte a un sistema infrastrutturale di fine Ottocento/inizio Novecento che è stato completamente assorbito dalla crescita di Milano: oggi offre un’opportunità unica per immaginare un nuovo tipo di centralità. Milano è una città monocentrica, con un’unica grande piazza-radura nel suo cuore. Il sistema di questi 7 scali – complessivamente di un milione e 250mila metri quadrati – potrebbe diventare, nella mia idea, un “fiume verde”, capace di cingere l’intero corpo intermedio dell’area urbana, comprendendo zone che sono tra il centro e i borghi esterni. (…) In questo “fiume verde” penso a spazi per la cultura, a residenze degli studenti, a luoghi in cui sviluppare nuove tipologie di artigianato o tecnologia, a spazi per la sanità e la cura del corpo e a molto altro ancora. I bordi di questo “bosco lineare” potrebbero diventare gli edifici della Milano futura, con servizi, attività e residenze.”
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Memoria e Futuro: Milano Rinasce – Team Mad Architects
Studio con base a Pechino e filiali a Los Angeles, New York e Roma; tra gli altri progetti progetto Absolute Towers in Canada e in lavorazione Lucas Museum of Narrative Art a Los Angeles (Ogni stazione un nuovo centro, “unico” in collegamento con l’intorno, attraverso la mobilità sostenibile).
Estratto da un’intervista di blog.urbanfile.org:
“(..) Per Farini siamo partiti dalla tutela dell’esistente attraverso il mantenimento del magazzino merci, con l’inserimento del verde nel parco centrale e il dialogo con gli elementi esterni come piazza Gae Aulenti (è questo il motivo per il quale abbiamo ipotizzato due grattacieli nella parte di via Valtellina) e social housing, il tutto con una connessione forte con il resto del tessuto urbano attraverso ciclabili e potenziamento del trasporto pubblico. Anche per Porta Genova abbiamo ipotizzato di mantenere un legame con il passato, preservando la stazione, i binari e il ponte pedonale in modo da enfatizzare la memoria storica e l’identità del luogo (…).”
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Miracoli a Milano – Team Miralles Tagliabue EMBT
L’acqua collegherà i sette scali ognuno con la sua peculiarità.
Estratto da un’ntervista di blog.urbanfile.org:
“(..) Siamo partiti dalla voglia di creare un mondo più facile, più tranquillo in cui non esistano muri di separazione che ti impediscano di raggiungere i luoghi della città. La nostra è un’architettura fluida che cerca di congiungere, di creare relazioni, di facilitare il movimento da un luogo all’altro. (…) Abbiamo pensato a molte funzioni poiché riteniamo che la città che si verrà a creare intorno a questi scali debba offrire tutto ciò che serve a vivere appieno lo spazio; riteniamo tuttavia che ogni Scalo debba avere una “specialità”, (…). Le città cambiano, pur mantenendo la propria identità e penso che Milano possa diventare senza alcun dubbio una città piena di colore. Cito l’esempio di Barcellona che oggi è una città che si identifica con la vita all’aria aperta ma se ci pensiamo fino a non molti anni fa era una città grigia, sporca, scura e molto chiusa in sé stessa. Nessuno lo direbbe adesso. (…) Milano è sempre stata una città d’acqua è una città che si aiutava con l’acqua per avere delle buone connessioni quindi perché non fare tornare più acqua in città? C’è stato un momento in cui l’acqua per Milano è diventata scomoda, ingombrante ma credo che ora saremmo in grado di trattarla come un elemento di socialità. (…) L’idea vincente del nostro progetto, a parte il tema dell’acqua, forse è anche quella di cercare di fare una città che abbia un certo equilibrio tra lo spazio pubblico il costruito e il verde. Forse il nostro progetto è quello che più ha cercato di legarsi con lo spazio pubblico che si può vivere con più facilità. (…) Nei prossimi anni credo che Milano proseguirà nella tendenza di mettersi in competizione con le altre città europee, di essere molto visibile mantenendo la sua caratteristica di eleganza ed evidenziando la creatività dei suoi abitanti. Credo sia destinata a diventare una città molto più vivibile e già ora si percepisce la positività dei milanesi verso il proprio futuro.”
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Sette Bellissimi Broli – Team Cino Zucchi Architetti
Un nuovo disegno della città, ricucendo i quartieri con il loro intorno – piazze, verde, percorsi.
Estratto da un’intervista di blog.urbanfile.org:
“Nella mia testa il tracciato della città ha un grado di permanenza ben superiore alle funzioni che ospita. Abbiamo città italiane come Como, Napoli o Aosta che sono a tracciamento romano ellenistico e non hanno più monumenti romani. Nella nostra proposta abbiamo inserito tre o quattro categorie; esiste sicuramente l’inserimento di edilizia residenziale, uffici o servizi pubblici ma penso che oggi dobbiamo svincolare il tema del servizio. Nella nostra proposta prevediamo che tutti gli edifici debbano essere aperti sulla città, inseriamo l’idea che i basamenti di tutti gli edifici costituiscano un elemento di apertura. (…) Gio Ponti diceva che la tradizione è una continua trasfigurazione delle cose. La tradizione non va mai usata come arma di prepotenza; penso che nessuno abbia la chiave di interpretazione giusta e completa ma che sia chiaro che una città la si conosce anche negli anni.”
LINK E FOTO
- http://www.architetto.info/news/infrastrutture-e-trasporti/scali-ferroviari-milano
- http://www.edilportale.com/news/2017/06/ambiente/milano-da-sette-scali-ferroviari-dismessi
- http://www.abitare.it/it/habitat/urban-design/2017/05/21/milano-scali-ferroviari-architetti/
- http://milano.corriere.it/notizie/cronaca/17_giugno_22/scali-fs-firmato-l-accordo
- http://milano.repubblica.it/cronaca/2016/12/16/news/milano_una_circle_line_con_gli_ex_scali
- https://www.stefanoboeriarchitetti.net/it/
- http://blog.urbanfile.org/2017/04/13/milano-scali-ferroviari-intervista-ad-andrea-dantrassi
- http://www.artribune.com/progettazione/architettura/2016/12/intervista-stefano-boeri
- http://www.i-mad.com
- http://blog.urbanfile.org/2017/04/11/milano-scali-ferroviari-intervista-benedetta-tagliabue
- http://blog.urbanfile.org/2017/04/12/milano-scali-ferroviari-intervista-cino-zucchi/