“Come può la forma enfatizzare la natura definendo un chiaro margine concreto?”
HZA, studio di architettura di Oslo
Dichiarazione di Luca Molinari in occasione della mostra fotografica del: “Norway. Architecture, Infrastructure, Landscape. With photographs by Ken Schluchtmann”:
“I luoghi più spettacolari attraversati dalla rete viaria nazionale sono presidiati da una sequenza d’interventi architettonici e artistici di altissima qualità, che non solo rispondono alle esigenze funzionali dei viaggiatori, ma diventano luoghi di vita nel paesaggio e di scambio tra architettura e natura. Il meglio dell’architettura contemporanea della nazione scandinava è rappresentato dai più di 50 progettisti coinvolti, le cui opere sono raccontate dalle bellissime immagini di Ken Schluchtmann in tutta la loro potenza e poesia”.
Dal 1994 esiste, in Norvegia, il programma governativo National Tourist Routes, che coordina la realizzazione di interventi di qualità, nei punti più belli situati lungo alcuni itinerari turistici della nazione. In un paesaggio magico si uniscono un’impervia natura e l’intervento umano, con splendide architetture minimali.
La bellezza degli scenari è stata fotografata da Ken Schluchtmann (in mostra a Milano – 23 giugno all 22 luglio, nel passato 2016 – presso lo SpazioFMG per l’Architettura di via Bergognone) attraverso i progetti di: 3RW Arkitekter, 70°N Arkitekter, a-lab, Askim/Lantto Arkitekter, Carl-Viggo Hølmebakk, Haga & Grov, Jensen & Skodvin Architects, Knut Hjeltnes, Manthey Kula AS, Nordplan, Peter Zumthor, Reiulf Ramstad Arkitekter, Saunders Architecture, Smedvig-landskapsarkitekter, Snøhetta.
Ultimamente la Norvegia ha inaugurato un nuovo percorso artistico dell’Ureddplassen (dove si potrà contemplare la poesia dell’aurora boreale in inverno e il sole di mezzanotte in estate), lungo la Norwegian Scenic Route Helgelandskysten con: panchine per sedersi, servizi igienici e terrazze panoramiche affacciate sul mare aperto.
Gli interventi del 2018 sono stati progettati dallo studio Haugen / Zohar Architects (HZA) di Oslo, fondato nel 2007 dagli architetti Marit Justine Haugen e Dan Zohar. Lo studio unisce architettura, funzione e arte, con un portafoglio di progetti nazionali e internazionali. Il loro lavoro, fondato sull’empatia, è imperniato d’impegno sociale e di partecipazione, unito alle sensibilità per l’ambiente.
Fin dai primi progetti, i loro obiettivi principali sono stati: “L’impegno di disegnare strutture versatili, migliorando la sostenibilità sociale e creando l’architettura accessibile”. Lo studio di Architettura HZA ha ricevuto numerosi premi di architettura, tra gli altri: il Premio Norwegian Modulo per giovani architetti (2007), The Architectural Review Awards for Emerging Architecture (2009 e 2011), il premio World Architecture News 21 per il 21° secolo (2015); il Norwegian Architecture Prize 2017.
L’architettura Norvegese ha raggiunto una notevole qualità, con alcuni aspetti specifici quali: forme leggibili, semplicità dei materiali, progetti site-speficic, capacità di creare luoghi appropriati.
Di seguito si riportano alcune idee dell’architettura contemporanea norvegese, attraverso estratti dall’intervista di Pier Alessio Rizzardi, per Domus, a Kjetil Trædal Thorsen, socio fondatore dello studio di architettura, paesaggio, interni e immagine coordinata Snøhetta, (con sedi sparse in varie città di tutto il mondo tra cui Oslo, New York, Innsbruck e San Francisco), “L’innovazione si ottiene forzando i limiti”:
(creatività e innovazione in architettura)
“Per analizzare l’utilità dei due termini è meglio mantenerli distinti. Mentre la creatività è un processo, l’innovazione è un risultato positivo. La parola “innovazione” per un problem solver potrebbe essere ambigua. Il termine è stato adottato in campi differenti ed è divenuto più che altro sinonimo di risultato commercialmente conveniente: si potrebbe concluderne che i processi che non portano a una soluzione o a un prodotto non possano essere definiti innovativi. Perciò si potrebbe facilmente cadere in una trappola efficientista che non permetterebbe più il pensiero critico, l’apprendimento attraverso il fare, la sperimentazione o l’arte di formulare le domande”.
(la pratica quotidiana della professione)
“L’innovazione si ottiene quando si forzano i limiti delle attese convenzionali. Il che vuol dire individuare nuovi modi di creare l’interazione umana, aggiungere nuove funzionalità e schemi d’uso che permettano nuove tipologie architettoniche che inducano cambiamenti di ordine sociale. Si può pensare a come passeggiare sul tetto di un teatro lirico oppure cenare sott’acqua. Secondo me, la creatività dev’essere una differenza nel rapporto con il tempo, il luogo e le circostanze culturali”.
(impulso innovativo)
“Nasce dalle persone coinvolte. È la somma delle verifiche della capacità intellettuale, della diversità e della realtà necessarie a guardare ai problemi da prospettive differenti. La nostra concezione attuale si basa su un metodo che chiamiamo “trasposizione”. È il tentativo di creare un nuovo livello di collaborazione. Non invitiamo professionisti diversi a sedersi allo stesso tavolo ma invitiamo ciascun professionista a immaginare se stesso in un posizione differente. Allora l’architetto diventa sociologo, il sociologo artista, l’artista ingegnere, l’ingegnere grafico, il grafico committente, il committente architetto e così via. Secondo la nostra esperienza ciò spinge ciascuno a condividere altri interessi e altre esperienze di vita. La responsabilità professionale viene superata e ciascuno contribuisce a raggiungere un obiettivo comune fondato sulle rispettive particolarità. È un elemento di singolarità in un’impostazione pluralista, più che una definizione pluralista della singolarità”.
Link e Foto:
- https://www.archdaily.com/890837/new-architectural-addition-to-must-see-landmarks-on-norways-scenic-tourist-trails
- http://living.corriere.it/tendenze/architettura/mostra-a-place-to-be-a-oslo-architettura-norvegese/
- https://www.domusweb.it/it/architettura/2017/12/05/snhetta-passeggiare-sul-tetto-di-un-teatro-o-cenare-sottacqua.html
- http://www.artribune.com/progettazione/architettura/2017/08/mostra-nasjonalmuseet-oslo-intervista-studio-u67/
- https://www.hza.no/uredd
- http://www.architetto.info/news/eventi-e-formazione/larchitettura-norvegese-negli-scatti-di-ken-schluchtmann-in-mostra-a-milano/