Dopo quindici anni si pensa a terminare la Città della Conoscenza, di Calatrava, iniziata a costruire dalla Vianini del Gruppo Caltagirone; il valore è uguale al nuovo stadio della Roma: un miliardo.
Come spiega Antonella Canini, professoressa di Botanica, l’università è pronta a premere sull’acceleratore per trasformare uno dei monumenti allo spreco più noti in Italia in un’occasione di rilancio: ” Il governo ha confermato il protocollo d’intesa e siamo in continuo contatto con quattro diversi ministeri, dal Miur al Mef. Il momento è quello giusto, perché il nostro progetto risponde a ciò che chiede l’Unione europea e ci sono investitori, stranieri e non, già pronti a investire. Bisogna solo procedere con la ridestinazione delle aree, senza iter autorizzatori complessi ” .
Poi via ai cantieri per completare la prima delle due vele progettate dall’archistar Santiago Calatrava e tirare su la seconda.
Da una parte un’enorme serra con un centro di ricerca, dimostrazione e divulgazione in grado di strizzare l’occhio ai concetti chiave del nuovo decennio: sostenibilità, cambiamente climatico e green economy. Spazio anche a un incubatore di start-up gestito da Tor Vergata.
La seconda vela, invece, ospiterà un polo multimediale per concerti e spettacoli dal vivo da 15 mila posti e un centro di ricerca sulle tecnologie digitali.
Si guarda al futuro: ” Punteremo anche sugli e- sports – spiega la professoressa Catini – i videogiochi già riconosciuti dal Cio ( e presto anche dal Coni, ndr) come disciplina sportiva ” .
Nelle idee dell’università, il complesso dovrebbe dare lavoro a 2.830 lavoratori, destinati a diventare 14 mila calcolando tutto l’indotto che si muoverà attorno alla Città della Conoscenza.
Un’isola che per ora pare destinata a sorgere nel deserto, circondata da una borgata mal collegata al centro.
Il masterplan buttato giù dall’università punta a risolvere anche questo problema: per far convergere il grande pubblico a Tor Vergata, nel progetto c’è una sky rail in grado di collegare le linee A e C della metropolitana da Anagnina a Torre Angela, passando per Tor Vergata. Cadenza fissata a tre minuti, massimo 10mila passeggeri ogni 60 minuti, per una velocità minima di 25 chilometri orari. Una metro leggera a tutti gli effetti, con stazioni tematiche allestite a mo’ di musei interattivi. “Siamo fiduciosi – conclude Canini – più ora, dopo l’emergenza coronavirus, che mai. Bastano 2 anni”.
Città della Conoscenza
Il progetto prevede, all’interno di una grande spettacolare opera architettonica, un insieme di iniziative uniche e complementari, che rappresenteranno un unicum in Italia dove la ricerca scientifica potrà svilupparsi interagendo con l’ambiente e la città, all’interno di un parco di 160 ettari che sarà un catalizzatore a livello internazionale per milioni di cittadini-clienti-consumatori.
Al fine di assicurare un modello di fruibilità efficace e sostenibile dei servizi di carattere scientifico, economico e sociale, offerti dalla Città della Conoscenza e dell’Innovazione, sarà predisposta un’architettura integrata ICT/IoT che consentirà di garantire piena accessibilità e condivisione fisica e virtuale, delle risorse disponibili con garanzie di sicurezza, efficienza e rispetto dei livelli di servizi che l’utilizzo dell’opera stessa si prefigge.
Orto Botanico: il progetto comprende la realizzazione di un orto di nuova generazione con attività dedicate alla conservazione della biodiversità utilizzando sistemi di conservazione dei semi, colture in vitro, fitodepurazione, enabling garden.
Vela – Città della Conoscenza: Il progetto comprende la realizzazione di una grande serra, nella vela ex pallanuoto in rete con le più grandi serre internazionali (kew Garden, Singapore). Nella struttura ci sarà inoltre la sede della facoltà di scienze matematiche, fisiche e naturali.
Vela – Città dell’Innovazione: La seconda vela ex palasport rappresenterà una smart city che opera nei settori dell’intelligenza artificiale, realtà aumentata ed e-sport in più verrà utilizzata per grandi eventi di divulgazione, intrattenimento e sportivi.
Olimpia
OLIMPIA è un progetto promosso dalla Prof. Antonella Canini in collaborazione con la fondazione INUIT, il corso di laurea in Scienze Motorie ed il CUS. Nel 2018 ha ricevuto il finanziamento del Credito Sportivo ed è attualmente in fase di realizzazione.
Il PROGETTO OLIMPIA prevede
- un campo da cricket regolamentare per competizioni nazionali e internazionali (capienza 2000 spettatori) convertibile in campo da calcio a 11 e campo di polo su prato;
- una tribuna con annessi locali sottoposti a ingressi separati;
- uno spazioludico;
- uno spazio adibito ad allenamenti e ricerca;
- una struttura biotecnologica per il riciclo e recupero delle acque destinate all’irrigazione seguendo la direttiva 2000/60/CE W.F.D. ;
- Fase I del Corridoio dello sport (per funzioni).
La Vela di Calatrava diventa un set per un film di Netflix
In questi giorni molti cittadini hanno notato operai aggirarsi per l’area, gru in azione fari montati per l’illuminazione della Vela.. Tutto è stato realizzato per girare alcune scene di un film diretto da Michael Bay, già regista di Armageddon e dei film dei Transformers. Con un budget di 150 milioni di dollari, 6 Underground, questo il titolo della pellicola, è al momento il film più costoso mai prodotto da Netflix e uscirà nel 2019. Stando alle primissime informazioni sulla trama, la storia sarebbe incentrata su sei miliardari che fingono la loro morte e mettono insieme una squadra per combattere i criminali più incalliti del pianeta. Uno dei set, oltre a quello romano, è stato allestito a Firenze.
L’idea di giardini a Tor Vergta prende spunto da Royal Botanic Gardens, Kew (Giardini Botanici Reali di Kew), più noti come Kew Gardens e da Gardens by the Bay (Singapore).
I Kew Gardens
I Kew Gardens originano dal giardino esotico della Kew House creata da Lord Capel di Tewkesbury, successivamente ampliato dalla Principessa Augusta, vedova di Federico di Hannover, Principe di Galles.
Nel 1840 i giardini ebbero ufficialmente riconosciuto lo status di Orto botanico nazionale. Sotto la direzione di William Hooker la superficie dei giardini fu incrementata sino a 30 ha e l’annesso arboretum si estese sino ai 130 ha attuali. Nel corso del XIX secolo i Kew Gardens furono il luogo in cui per la prima volta lo sforzo di coltivare l’albero della gomma fuori dal Sud America fu coronato da successo. Nel 2000 si sono fatti promotori e poi coordinatori del Millennium Seed Bank Project, progetto di Banca dei semi per la tutela della biodiversità dei semi. Nel luglio 2003, i Kew Gardens sono stati inseriti nella lista dei Patrimoni dell’umanità dall’UNESCO.
Gardens by the Bay
Gardens by the Bay (in cinese: 滨海湾花园, pinyin: bīnhǎi wān huāyuán) è un parco di 101 ettari di superficie bonificata (1,01 km²), situato nel centro di Singapore, adiacente al lago artificiale Marina Reservoir. Il parco è formato da tre parchi, che si affacciano sull’acqua: Bay South Garden, Bay East Garden e Bay Central Garden.[1] Il parco più grande è il Bay South Garden di 0,54 km².[2]
I Gardens by the Bay (tradotti letteralmente in italiano come “giardini sulla baia”) fanno parte del progetto del governo di trasformare Singapore da “città giardino” a “città in un giardino”.[1][3] L’obiettivo è di alzare la qualità della vita migliorando la zone verdi della città. Annunciati dal Primo Ministro Lee Hsien Loong nel 2005, i Gardens by the Bay sarebbero dovuti diventare la prima zona verde di Singapore ed un’icona della città.
Link e foto
- www.antonellacanini.it
- it.wikipedia.org
- roma.repubblica.it
- buildingcue.it
- roma.fanpage.it
- www.msn.com
- roma.fanpage.it
- www.ilmamilio.it