Cinque architetture, cinque aree di una Italia meno conosciuta, diversi temi (sostenibilità ambientale, inclusione sociale, condivisione dei patrimoni immateriali, terremoti, memoria collettiva, lavoro e salute), che Mario Cucinella racconterà alla Biennale di Architettura di Venezia, nel Padiglione Italia.
“Abbiamo attraversato la Penisola nella sua parte più intima (foreste, borghi e piccole città) e percorso pianure e boschi, abbiamo oltrepassato le porte di tante città, alla scoperta di nuovi luoghi: il quadro è molto articolato e non omogeneo”.
Mario Cucinella
Qual è stata la reazione delle comunità durante questo “viaggio in Italia?
Le comunità sono rimaste sorprese che qualcuno le interpellasse per parlare delle loro esigenze. (…) Gli architetti in questo paese non sono considerati abbastanza importanti, invece risolvono i problemi. L’architettura si è espressa finora solo dal punto di vista economico; dato che costruire è comunque un business, ci sono molti modi per farlo e riversarlo in qualità dell’architettura. Se poi, come dicevo in conferenza stampa, su 12 milioni di edifici residenziali gli architetti ne hanno fatto 1 milione e 300.000 e i restanti li hanno fatti altri, c’è un problema di committenza, di Stato. Non c’è una legge che difende l’architettura, non ci sono concorsi. Negli altri paesi sono quarant’anni che esistono legislazioni in merito. (…)
(Intervista a Mario Cucinella su Il Giornale dell’Architettura)
Padiglione Italia sarà un padiglione laboratorio nel quale e sei studi emergenti (AM3 Architettura, BDR Bureau, Diverserighe Studio, Gravalos Di Monte Arquitectos, Modus Architects, Salinas Serra Architetti) lavoreranno su cinque temi: produzione del legno (foreste Casentinesi, al confine tra Emilia Romagna e Toscana); il treno a Matera (gli scali ferroviari di Ferrandina e Grassano); la salute e non solo (Ottana, nel cuore della Sardegna); Gibellina (il teatro di Consagra).
Gibellina ieri ed oggi
Alberto Burri: “Andammo a Gibellina con l’architetto Zanmatti, il quale era stato incaricato dal sindaco di occuparsi della cosa. Quando andai a visitare il posto, in Sicilia, il paese nuovo era stato quasi ultimato ed era pieno di opere. Qui non ci faccio niente di sicuro, dissi subito, andiamo a vedere dove sorgeva il vecchio paese. Era quasi a venti chilometri. Ne rimasi veramente colpito. Mi veniva quasi da piangere e subito mi venne l’idea: ecco, io qui sento che potrei fare qualcosa. Io farei così: compattiamo le macerie che tanto sono un problema per tutti, le armiamo per bene, e con il cemento facciamo un immenso cretto bianco, così che resti perenne ricordo di quest’avvenimento”.
(Stefano Zorzi, Parola di Burri, Torino, Allemandi, 1995)
Il nome Gibellina significa ‘piccola montagna’ , le origini sono arabe; Gibellina fu distrutta nel terremoto del Belice e fu ricostruita a venti chilometri di distanza. Dopo il terremoto del 1968 e le devastazioni, fu lentamente avviata la ricostruzione, durante la quale l’ex sindaco della città, Ludovico Corrao, ebbe l’illuminata idea di “umanizzare” il territorio chiamando a Gibellina diversi artisti di fama mondiale. Oggi Gibellina è un museo “en plein air” dell’architettura e dell’arte moderna.
“Non esiste utopia, però, che non proceda con l’idea di fallimento”. Durissimo era stato il giornalista dell’Espresso Mario La Ferla, nel suo libro-inchiesta Te la do io Brasilia (2004): “È sotto gli occhi di tutti che queste opere, sul cui valore ovviamente non si discute, siano adesso in condizioni di abbandono, e Gibellina appaia come una città fantasma dove gli abitanti dichiarano di non trovarsi a proprio agio. Si è preferita l’arte ai servizi di pubblica utilità”.
Oggi dopo decenni è il giovane assessore alla cultura Giuseppe Zummo che propone un nuovo intervento artistico di street art, partecipato, a cura dei Sten Lex. Un intervento minimale di ricucitura nell’indirizzo delle necessità contemporanee.
“Gibellina fa parte di una serie di lavori astratti realizzati in Sicilia. Potrebbe ricordare una mappa geografica. I confini dettati nel disegno vengono aperti da una breccia che porta al Teatro di Consagra”.
(Sten Lex, Varco, 2016)
All’interno della linea di Freespace, tema scelto dalle curatrici della Biennale Yvonne Farrel e Shelley McNamara, nel Padiglione Italia ci saranno anche otto importanti itinerari con 65 progetti scelti attraverso la call lanciata dall’architetto Mario Cucinella nel mese di giugno 2017 e selezionati tra oltre 550 proposte di architetti italiani (i nomi non sono stati ancora resi noti).
A Biennale conclusa, che cosa resterà di “Arcipelago Italia”?
Resterà una visione del futuro. Dire ai ragazzi che l’architetto non è quello che fa i musei e i grattacieli a Hong Kong ma è un lavoro minuto da fare bene ogni giorno. Io volevo traghettare questa idea che l’architettura è un mestiere orizzontale, che risolve un problema, esprime un tempo. Che si tratti di una facciata di una piccola casa o di una ringhiera, quelle qualità sono equivalenti a fare un grande museo, perché il beneficio che offre è lo stesso.
(Intervista a Mario Cucinella su Il Giornale dell’Architettura)
Tratta i temi della riqualificazione urbana, attraverso opere di architettura in contesti di pregio storico e paesaggistico, con la ricucitura dei frammenti presenti in tanti ex luoghi italiani uno dei sei studi scelto da Mario Cucinella per il laboratorio di PadiglioneItalia: AM3 ARCHITETTI ASSOCIATI degli architetti Marco Alesi, Cristina Calì e Alberto Cusumano (Palermo dal 2011).
Link e foto:
- https://www.professionearchitetto.it/news/notizie/24849/Arcipelago-Italia-alla-Biennale-Cucinella-presenta
- http://www.corriere.it/cultura/18_febbraio_20/biennale-architettura-venezia-cucinella
- https://www.greenme.it/viaggiare/europa/italia/sicilia/25985-gibellina-paese-fantasma
- http://www.artribune.com/arti-visive/arte-contemporanea/2017/01/gibellina-terremoto-sten-lex
- https://it.wikipedia.org/wiki/Gibellina
- https://www.houzz.it/pro/am3associati/am3-architetti-associati
- http://www.bdrbureau.com/
- http://ilgiornaledellarchitettura.com/web/2018/02/21/cucinella-fare-architettura-e-unazione-politica