Nel 2019. In Italia, si può credere ancora ai concorsi di architettura? Si, secondo gli studi Modostudio, Labics, Iotti+Pavarani e Chippefield.
A Roma si ricordano, i seguenti concorsi aggiudicati recentemente:
- la nuova sede dell’Istat, da costruire nell’area di Pietralata, indetto dal Provveditorato alle opere pubbliche di Roma, vinto dalla cordata guidata da ABDR Architetti Associati con Studio Valle Progettazioni (Cesare e Masino Valle) e Proger, insieme a Manens Tifs;
- la riqualificazione dello storico complesso in via Principe Umberto, il concorso indetto dall’Istituto Poligrafico Zecca dello Stato (IPZS), vinto dallo studio Atelier(s) Alfonso Femia /AF517con Principio Attivo;
- l’ampliamento del Campus Bio-Medico, vinto da Labicscon i tedeschi Topotek1.
Marco Aimetti, consigliere del Cnappc:
«nel rispetto dei principi generali condivisi per garantire la qualità del progetto che da sempre il CNAPPC porta avanti, si potrebbero sperimentare forme innovative di competizioni anche in considerazione di temi nuovi come quelli che riguardano i progetti di scala ampia, le infrastrutture ma anche i piccolissimi progetti. Iniziative che rientrino sempre nella fattispecie dei concorsi, per assegnare gli incarichi, tramite procedure anche differenti – continua Aimetti – che favoriscano la partecipazione e la valorizzazione del progetto ma che presentino una prima fase ancora più leggera e rapida, ma contemporaneamente esaustiva e calata sugli aspetti peculiari del progetto che garantisca la stazione appaltante per il buon esito del concorso. In tal senso ripensare in modo completo il tema del concorso, eventualmente analizzando altre realtà nazionali, con l’obiettivo di renderlo uno strumento completo, multiformato, adattabile e veramente in grado di soddisfare le esigenze dei committenti, dei progettisti e dei cittadini che sono i fruitori finali di detto processo virtuoso».
Procedura adottata sempre più spesso dai privati illuminati.
Altri Concorsi sono stati aggiudicati a:
- Aosta, concorso per un parco archeologico nella zona orientale della città, nell’ambito di un intervento finanziato dalla Giunta Regionale, con 4,3 milioni di euro, per un’area di 6.352 mq. di superficie, aggiudicato dallo studio di Roma Modostudio;
Modostudio è una studio multidisciplinare di architettura, urbanistica e design industriale che combina teoria architettonica, ricerca, innovazione e sperimentazione con elevate conoscenze tecniche e professionalità.
Fondato alla fine del 2006 da tre principali architetti, Fabio Cibinel, Roberto Laurenti e Giorgio Martocchia, dopo molti anni di collaborazione con architetti di fama internazionale come Massimiliano Fuksas, Piero Sartogo, Erik Van Egeraat e Kas Oosterhuis, in poco tempo il modostudio è stato premiato e preselezionato in numerosi concorsi internazionali di architettura.
- Padova, concorso per un nuovo campus dell’Università di Padova, assegnato alla cordata guidata daSteam con David Chipperfield;
- Torino, concorso privato già realizzato, per il complesso del gruppo assicurativo Reale Group, aggiudicato dallo studio Iotti + Pavarani Architetti
IOTTI+PAVARANI ARCHITETTI, costituito nel 2001 da Paolo Iotti e Marco Pavarani, ha ricevuto più di 20 premi in concorsi di architettura e urban design e ha ricevuto riconoscimenti nazionali e internazionali per la realizzazione di architetture innovative e sorprendenti ma al contempo perfettamente inserite nel loro contesto. Nel 2011 Paolo Iotti e Marco Pavarani hanno ricevuto il Premio della Fondazione Renzo Piano come migliori giovani talenti dell’architettura italiana.
“Il progetto dell’involucro architettonico dei nuovi uffici operativi del gruppo Reale Mutua cerca di instaurare un dialogo intenso con il contesto dei fronti adiacenti alla ricerca di un’integrazione di materia, colori, proporzioni, allineamenti e tuttavia anche a generare un punto di gravità nell’ambiente urbano, attraverso un’organizzazione dei fronti che sia rigorosa e sensibile, facendo affidamento a forme semplici, dotate di una più lunga permanenza nel tempo e capaci dunque di sottrarsi alla mutevolezza delle mode.
L’edificio dovrà continuare a risultare contemporaneo e allo stesso tempo intimamente connesso al luogo, come se fosse lì da sempre, a comunicare solidità e permanenza nel tempo, cioè quei valori che Reale Mutua rappresenta, sia per la città di Torino che nel panorama nazionale.”
- Cesenatico, nuova scuola primaria per 250 alunni, aggiudicato dallo studio Iotti + Pavarani Architetti (una volta demolita la struttura esistente, sarà realizzata un’architettura ex novo attenta al tema del paesaggio);
- Bologna, concorso per il nuovo polo Carracci, che andrà a sostituire quello preesistente e dichiarato inagibile nel 2010, vinto da tiarstudioe abp architetti.
Alcune considerazioni.
Il concorso di Padova e quello di Merano, sono tra i concorsi più ricchi in termini di montepremi.
In alcuni casi, per partecipare ai concorsi, il fatturato era uno degli elementi discriminanti per l’accesso alla gara.
Temi contemporanei, importanti, dei concorsi sono:
- la multidisciplinarietà dei team partecipanti (alcuni concorsi sono stati vinti da squadre che integrano diversi specialisti, vedi, il team guidato da Oma con Laboratorio Permanente, che si è aggiudicato il concorso indetto da FS Sistemi Urbani e Coima, per il masterplan dello scalo Farini e San Cristoforo);
- la sostenibilità, la resilienza e la qualità urbana, presenti all’interno dei bandi (tipo il concorso per lo scalo Greco, le Scuderie de Montel, viale Doria e via Serio. In questo caso si trattava di gare che vedevano i professionisti accanto ai promotori privati e l’alienazione porterà al Comune di Milano quasi 7,3 milioni di euro).
“Nell’ex scalo Farini sorgerà un bosco in grado di raffreddare i venti caldi provenienti da sud-ovest e depurare l’aria dalle particelle più tossiche. Ma quest’isola verde nel convulso panorama metropolitano sarà solo il primo tassello di un rilancio sociale oltre che ecologico dell’intero quartiere. Il parco adagiato tra i binari sarà insieme un filtro contro le criticità generate dai cambiamenti climatici e un luogo di ritrovo restituito alla collettività, e intorno ad esso si moltiplicheranno servizi e spazi per i cittadini, inclusa una piazza a misura di bambino.”
Sembrerebbe, quindi, che, in Italia, ci sia un maggior impegno per i Concorsi, ormai considerati fondamentali tra gli “strumenti” per la qualità dell’architettura, che entreranno nelle Linee guida, che il Mibac dovrebbe poter presentare entro l’estate, facendo seguito all’impegno annunciato dal Ministro Alberto Bonisoli, in occasione del Congresso nazionale degli Architetti del 2018.
Pier Giorgio Giannelli, presidente dell’Ordine degli Architetti di Bologna:
«le competizioni aperte sono quelle che offrono i migliori risultati, più freschi, evitando composizioni numerose di chi accorpa società che devono mettere in gioco prima il fatturato de lla creatività e competenza».
Problema non secondario, ancora oggi, i concorsi si fanno senza che le opere siano finanziate: «è una conseguenza del sistema: molti Comuni sono stati abituati con iniziative tipo il Piano Periferie a dover tirar fuori progetti già pronti chiusi in un cassetto, in attesa di risorse che devono essere strutturali; dovremo arrivare a rimettere al centro il progetto e considerarlo come elemento dirimente, nell’ambito di un piano economico e finanziario sostenibile».