Il 12 marzo del 2017 è stato inaugurato il Terzo Museo Burri a Città di Castello, quattromila metri quadrati di esposizione (dedicata all’opera grafica e ai multipli dell’artista) ottenuta negli spazi sottostanti degli ex Essicatoi del Tabacco, facendo del “Polo Burri” il più esteso Museo d’Artista al mondo.

Bruno Corà, (presidente della Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri di Città di Castello): “Nel suo caso parlare di grafica non significa parlare di una produzione minore rispetto ai dipinti, ma soltanto di una modalità artistica diversa e parallela, nella concezione e nell’esecuzione, tale insomma da potersi annoverare con assoluto rilievo nella produzione del grande pittore”.
Gli ex seccatoi sono stati costruiti tra gli anni cinquanta e gli anni sessanta per la lavorazione del tabacco prodotto in Umbria grazie a una particolare procedura di coltivazione. Nel 1966 le strutture dei seccatoi sono state utilizzate per salvare il materiale cartaceo danneggiato dall’alluvione di Firenze. Nel 1970 è terminata la coltivazione del tabacco e con essa l’utilizzo degli essiccatoi.
Alberto Burri nacque a Città di Castello (1915 -1995). Laureato in medicina, cominciò a dipingere nel campo di prigionia della seconda guerra mondiale in Texas. Tornato in Italia, nel 1951, partecipò alla fondazione del gruppo “Origine” ed espose i Sacchi nel 1950; Neri e Muffe nel 1951; in seguito i Legni, le Combustioni, i Ferri; negli anni 70 è stata l’epoca di opere monumentali.
Nel 1978 è nata la Fondazione Burri, che ha avuto la sede dal 1981 nel Palazzo Albizzini, restaurato dagli architetti Alberto Zanmatti e Tiziano Sarteanesi (un palazzetto della seconda metà del XV sec., tre piani, con una superficie totale di 1660 mq). Nel 1990 è stata inaugurata la seconda sede negli Ex Seccatoi.