Sono andato recentemente nella piazza dei Cavalieri di Malta e nella Chiesa di Santa Maria in Aventino, uniche opere realizzate da Giovan Battista Piranesi, grazie al veneziano Clemente XIII salito al soglio pontificio nel 1758; si respira un aria di pace, dall’apice dell’Aventino.
Nel territorio estraterritoriale della chiesa, con la villa, si assapora la bellezza dei rilievi della chiesa e della doppia luce che esalta il San Basilio in gloria. Il grande gruppo scultoreo invita a girare attorno svelando la doppia faccia di una macchina teatrale, con un fronte barocco e un retro pulito e semplice, quasi un non finito. Era l’omaggio veneziano ad Andrea Palladio (Redentore, San Giorgio Maggiore), a Baldassare Longhéna (Santa Maria della Salute) e sicuramente, della bottega dell’incisore Carlo Zucchi, dove s’ imparavano le innovazioni scenografiche dai trattati di Ferdinando Bibbiena. Nella bella piazza il San Pietro, che s’intravede dalla serratura, detta un alone di mistero insieme ai simboli presenti che imperniano questo spazio.
In occasione dei 300 anni dalla nascita di Giambattista Piranesi (Mogliano Veneto 1720 – Roma 1778), il Parco archeologico del Colosseo celebra l’artista che fu architetto, incisore, archeologo, veneziano di nascita e romano d’adozione. In collaborazione con l’Istituto Centrale per la Grafica, e con il contributo della Q8, il PArCo ha ideato e curato la realizzazione di un’applicazione gratuita per smartphone e tablet – “Il PArCo di Piranesi” – che consente l’esplorazione virtuale di un’ampia selezione delle vedute dedicate ai monumenti del PArCo, evidenziandone le particolarità grafiche e storiche con testi di approfondimento. Importante è stato l’Istituto Centrale per la Grafica, con tutte le matrici in rame incise da Piranesi (circa un migliaio), depositate nella Calcoteca, più importante al mondo.
“La App è concepita sia come guida da utilizzare durante la visita nel PArCo, sia come viaggio nel tempo da vivere in qualsiasi parte del mondo ci si trovi con il proprio smartphone o tablet, modalità oggi imprescindibile in tempo di pandemia”
commenta Alfonsina Russo, direttore del Parco archeologico del Colosseo.
L’Applicazione, totalmente gratuita, è stata inoltre concepita per essere fruibile anche nella lingua dei segni LIS e per il pubblico non vedente grazie all’audio-lettura dell’intero apparato testuale. L’App sarà disponibile negli store verso la metà del mese di dicembre.
In virtù di questa peculiarità l’ICG ha voluto rendere omaggio a Piranesi con una spettacolare mostra-evento:
- sognare il sogno impossibile, a cura di Maria Cristina Misiti e Giovanna Scaloni, allestita nella sua sede del Palazzo Fontana di Trevi, inaugurata il 15 ottobre scorso;
- il catalogo dell’esposizione sarà edito sul web.
Per l’eclettismo delle sue opere si ha difficoltà di decifrare di quale corrente di pensiero faccia parte l’artista. Veneziano di origine e Romano di adozione, Piranesi aveva ambedue i caratteri della duplice matrice culturale.
La sua opera si basa, in speciale modo, su tre componenti fondamentali, il rococò, il neoclassico e la superiorità della civiltà romana:
- l’aspetto rococò nella natura stessa delle sue opere, che si configurano come invenzioni capricciose;
- la sensibilità neoclassica, infatti, Piranesi condivide l’impegno metodico e teorico e la passione per l’archeologia, maturata dopo la visita degli scavi di Ercolano
- la superiorità, artisticamente parlando, di Roma su Atene; l’opposizione alla fazione filo-ellenica di Johann Joachim Winckelmann, la struttura monumentale delle vestigia classiche, ne fa un precursore della sensibilità romantica.
“S’inganna chi si fa a credere, che la molteplicità degli ornamenti sia quella che offende l’occhio, e lo confonde … non è la molteplicità degli ornamenti quella che offende l’occhio, de’ riguardanti, ma sibbene la cattiva loro disposizione.”
Giambattista Piranesi.
La piazza dei Cavalieri di Malta
La piazza è sita tra via di Santa Sabina e via di Porta Lavernale, a Roma, nel rione Ripa. Sita sulla sommità del colle Aventino, trae il proprio nome dal fatto di costituire l’accesso alla sede del Sovrano militare ordine di Malta, cioè alla villa del Priorato di Malta; Piranesi vi ha utilizzato motivi di trofei militari misti agli stemmi dell’Ordine.
La Chiesa del Priorato
Nella facciata della Chiesa del Priorato, Piranesi fa un uso esuberante di ornamenti simbolici e celebrativi e impagina il prospetto fuori da ogni norma classica, mascherando il misero rivestimento cinquecentesco di travertino, con una originale copertura di decorazioni bianche, eseguite con lo “stiacciato”, tecnica recuperata degli antichi rilievi imperiali e delle colonne romane.
La stampe
Giovan Battista Piranesi, oltre alla sua cruciale attività come incisore, fu anche architetto, scavatore, restauratore di pezzi antichi e titolare di un’importante bottega d’arte a Roma. Fu proprio nella Capitale, dove si recò per studiare prospettiva e scenografia, che raggiunge la popolarità, in particolare grazie alle Vedute di Roma. Altra opera fondamentale della sua produzione sono Le Carceri, pubblicate in due edizioni del 1745 e 1761.

(Istituto Nazionale per la Grafica, Roma – ANSA)
Il fascino e la grandezza di una Roma antica, alle soglie della nuova era, deve molto a Piranesi, che con le sue stampe, le incisioni di Colosseo, Foro Romano e Palatino in particolare, insieme alla tecnica della stampa, venne portata in tutta Europa.
Foto e link
- Piranesi e l’Aventino – Arte – Rai Cultura
- «Piranesi App», un viaggio nel passato tra Colosseo, Foro romano e Palatino- Corriere.it
- Il Parco del Colosseo celebra Piranesi con un’App per navigare nelle sue vedute – NOTIZIEH24 (etnanotizie.it)
- Il Parco del Colosseo celebra Piranesi con un’App per navigare nelle sue vedute (yahoo.com)
- Giovanni Battista Piranesi – Wikipedia
- Chiesa di Santa Maria del Priorato (Roma) – Wikipedia
- Piazza dei Cavalieri di Malta – Wikipedia
- La mostra di Piranesi alla Braidense di Milano | Artribune