Riccardo Minervini e Marco Vitali hanno fondato RM Studio Internazionale, nel 2011, come distaccamento di una società sino-americana, realizzando progetti, dalla pianificazione urbana, all’edilizia e all’interior design.
Nel 2014 lo studio è diventato RM Architects Ltd (Beijing, 11- 50 dipendenti), con 23 progetti di architettura (masterplan e architettura multiuso, compresi edifici alti e edifici pubblici) e 28 progetti di interior design (hotel, residenziali, etc.) realizzati. Molti progetti specialmente in Cina, sono zero emissioni di carbonio, con design dedicato.
Marco Vitali: “La nostra professione in Italia è in crisi, per questo ho cercato di sviluppare un modello nuovo, che unisca da una parte degli studi di ingegneria ambientale e dall’altra l’architettura ecosostenibile. Ma volevo che nei miei progetti quei concetti fossero seguiti veramente, non buttati lì per modo di dire. E la Cina era una territorio ancora relativamente inesplorato dal settore, in cui era (ed è) ancora possibile dare sfogo alle proprie ambizioni.”
Laureati, i due architetti, hanno subito fatto una scelta internazionale. “Credo sia l’unica possibilità per sperare di fare questo mestiere a un certo livello. La scelta è andata ad uno studio italiano con lavori all’estero, iscrivendosi a un master, a Londra, di Progettazione e Sviluppo Ecosostenibile”, così Marco Vitali (di 33 anni). Per poi spostarsi a Rotterdam per un anno e mezzo, lavorando presso un altro studio di prestigio internazionale, Erick van Egeraat, fino a fondare lo studio collegato in Cina con la JAO Design.
“In architettura, l’America di tanto tempo fa, il luogo capace di offrirti tante possibilità, oggi è in Cina”.
In un anno e mezzo, lo studio è passato da 3 a 20 persone (architettura, sostenibilità e interior), per progettare un totale un milione di metri quadrati (musei, torri, grattacieli), arrivando alla ristrutturazione, sostenibile, di una città intera (Inner Mongolia Cina).
Riccardo Minervini, founding partner di RM Architects (centro commerciale presso l’aeroporto di Dalian, il Fuzhou Taijiang District Pai Wei Complex e gli interni dell’hotel della Hainan Airlines nella città di Danzhou), per Pambianco Design: “Ci sono zone del paese in grado di recepire con maggiore efficacia l’offerta italiana? Nell’ordine direi Shanghai, storicamente aperta e collegata al mondo occidentale; Guangzhou, geograficamente vicina ad Hong Kong, con forte influenza occidentale e con molte aziende estere insediate nella regione famosa per il manufacturing; Pechino, che dopo le Olimpiadi del 2008 si è trasformata, diventando sempre più l’avamposto di quelle holding che hanno bisogno di stare vicino alle istituzioni. Naturalmente non possiamo tralasciare le città in forte sviluppo come Chengdu, Tianjin e Shenzhen, che per motivi diversi stanno crescendo nei settori trading e high tech, con progetti di riqualificazione urbana in atto e riuscendo ad attrarre sempre più aziende e giovani.”
La Cina, e non solo, si conquista con il customer care e con il postvendita. Oggi pochissime aziende si affacciano al mercato cinese in maniera efficace, assicurando qualità e servizio, attraverso uno “studio di mercato e un piano di azione e di investimento sviluppato con adeguate strategie di espansione”.
Riccardo Minervini, founding partner di RM Architects per Pambianco Design:
Come si fa a fidelizzare il cliente finale cinese?
L’unione fa la forza. Serve pertanto un piano di azione comune che Federlegno sta in parte attuando. Servono strategie di mercato, investimenti e educazione delle aziende che vogliono conquistare il cliente finale cinese. Bisogna che le aziende italiane del mobile si identifichino sempre più come luxury, che non vuol dire soltanto prezzi alti, ma essere parificati nella mente del cliente cinese a quelle realtà del fashion e dell’automotive che ci hanno resi famosi nel mondo. Bisogna spingere le aziende ad avere una presenza diretta e non attraverso dealer, magari anche trovando il giusto partner locale che conosce bene il mercato, gli usi e costumi della Cina. A volte le aziende, non solo italiane, pensano che il mondo Cina sia solo quello delle copie ma non è più cosi! Ci troviamo in una nazione che sta assumendo la leadership in molti settori, anche creativi, e quindi deve essere considerata e trattata come tale.
Link e foto:
- http://rmarchitects.net/about-us/#history
- http://design.pambianconews.com/la-cina-si-conquista-con-il-servizio/
- http://solferino28.corriere.it/2013/04/10/io-larchitetto-lo-vado-a-fare-in-cina/
- http://www.archiportale.com/news/2010/07/architettura/il-china-railway-pavilion
- https://www.linkedin.com/company/rm-architects/