Con l’architettura e con il più grande incubatore del mondo, rinasce Lisbona, rigenerando vecchi edifici.
Dopo il Maat, museo di arte, architettura e tecnologia, inaugurato nel 2016, progettato dallo studio Al A, dell’architetto britannico Amanda Levete, di cui ha già parlato un numero del magazine di Aloa, a Lisbona si sta inaugurando l’Hub Criativo do Beato, il più grande incubatore del mondo.
Grandi progetti di rigenerazione stanno rivitalizzando la Lisbona.
Lungo il fiume si passa, oltre tra la presenza di grandi monumenti della storia, dal giardino sul fiume, dal Maat, alla Cordoaria Nacional :
- il MAAT, a un anno dall’inaugurazione, oltre 550mila visitatori, 2.451 amici del museo, 23 mostre, 432 artisti,1.389 opere esposte;
- Cordoaria Nacional, ex fabbrica di corde per la navigazione risalente alla seconda metà del XVIII secolo, oggi LX Factory quartiere di ventitremila metri quadrati sotto il grande ponte, con caffè, ristoranti, aree per il coworking, studi d’artista, ostelli e la “mitica” libreria Ler Devagar.
Nella città Lusitana, la grande novità del 2018 sarà l’Hub Criativo do Beato, il più grande incubatore del mondo (l’hub di Parigi è di trentacinquemila metri quadrati), con centomila metri quadrati dedicati ad innovazione e imprenditoria. Un ex complesso militare trasformato, con un progetto dell’architetto tedesco Julian Breinersdorfer, già progettista di Factory Berlin, in polo dell’innovazione e della creatività.
Composto da venti edifici, affittati dal Comune di Lisbona per 7 milioni di euro (per 50 anni), avrà come partnership Mercedes e Factory Berlin, campus di startup di Berlino, e sarà suddiviso in quattro assi strategici:
- Imprenditoria (incubatori, acceleratori, coworking, coliving, fastlab e investitori);
- Industrie creative (cinema, multimedia, fashion, musica, design e advertising);
- Innovazione e conoscenza (ricerche, centri di sviluppo e spazi di open innovation);
- Startup, scaleup e global company (per attrarre startup nazionali e internazionali nel processo di espansione e grandi compagnie nei campi di innovazione e tecnologia).
“Beato” è un quartiere perfetto per una operazione di rigenerazione destinata ad Hub, operata congiuntamente dall’amministrazione comunale di Lisbona e da Startup Lisboa (l’associazione senza fini di lucro fondata nel 2011 dallo stesso Comune, da Montepio Bank e da IAPMEI – Portuguese Agency for Competitiveness and Innovation, già attiva in servizi di networking a supporto delle aziende locali) si trova in una posizione importante, vicino al Fiume Tago, al quartiere Alfama, a dieci minuti dall’aeroporto e conserva testimonianze architettoniche stratificate.
L’intervento, supportato dall’amministrazione comunale di Lisbona che realizzerà le principali opere infrastrutturali come le reti idriche, fognarie, elettriche e wi-fi, e dell’adeguamento di strade e piazze limitrofe, sarà utile anche per i quartieri circostanti, attraverso i suoi spazi comuni multifunzionali, utilizzabili per riunioni ed eventi, le strutture per lo sport, i ristoranti, i bar, l’area street food, mini-market e le attività su misura per le famiglie e per i lavoratori con i figli, come la scuola materna.
In tutta la città stanno nascendo altre nuove iniziative di rigenerazione e innovazione, tra cui:
- Arco Lisboa, una fiera boutique, con più di 12.800 visitatori e la presenza di 45 gallerie (da quest’anno anche con il progetto Opening dedicato alle gallerie sotto i sette anni di attività), nella Cordoaria Nacional, ex fabbrica di corde per la navigazione (il quartiere LX Factory suddetto);
- Second Home Lisbona un nuovo spazio di coworking ecologico e bioclimatico (oltre mille piante e piccoli alberi utilizzate per dividere lo spazio), realizzato da SelgasCano (studio spagnolo, che pratica una architettura basata sul colore, trasparenza, libertà e umanità) nel Mercado de Ribeira, il più antico mercato alimentare di Lisbona.
Intervista a Josè Selgas per Domus:
“(…) Noi ci siamo formati con l’idea che l’unica forma i architettura, di spazio possibile, è quella conformata sulle esigenze naturali delle persone. La relazione tra uomo spazio e natura dimostra che alla fine tutto fa parte di un unicum che è la vita. Questo vale anche per la città. L’architettura non deve essere protagonista (dunque nemmeno gli architetti) ma stare tra le cose, tra la gente per la gente. Una architettura come fatto isolato, come gesto, non ci interessa. Noi crediamo nella libertà assoluta nel cercare di rispondere a esigenze concrete, che esprimiamo con il gioco e l’uso del colore. Non abbiamo forme o stili, concetti preordinati, le nostre architetture nascono leggendo i luoghi e la vita di chi dovrà abitarle. (…)”
Andrea Di Camillo, managing partner di P101, ha raccontato il Portogallo come esempio da seguire anche per l’Italia: “Un Paese che fino a pochi anni fa era confinato al di fuori del radar dell’innovazione e della new economy europea, è riuscito a reinventarsi e a diventare il fulcro della futura rete delle startup continentali”.
Link e foto:
- http://startupitalia.eu/76474-20170802-hub-creativo-lisbona-100mila-mq-per-lo-spazio-innovativo-piu-grande-deuropa
- https://www.archdaily.com/537049/the-factory-berlin-julian-breinersdorfer-architecture
- http://www.daocampus.com/a-lisbona-un-nuovo-hub-creativo-per-startup/
- https://www.economyup.it/startup/startup-perche-lincubatore-piu-grande-del-mondo-nascera-a-lisbona/
- http://www.artribune.com/dal-mondo/2017/12/lisbona-reportage-maat/
- https://www.lifegate.it/persone/stile-di-vita/maat-lisbona-museo-arte-architettura-tecnologia
- http://www.archiportale.com/news/2017/02/case-interni/second-home-lisbona-lo-spazio-di-coworking-by-selgascano_56500_53.html
- http://www.artribune.com/professioni-e-professionisti/fiere/2017/05/arco-lisbona/
- http://julianbreinersdorfer.com/en
- https://www.p101.it/people/andrea-di-camillo/
- https://www.p101.it/https://aleandvale.com/2017/10/27/i-diari-di-lisbona-2-il-fascino-decadente-di-alfama/
- https://www.domusweb.it/it/interviste/2015/09/08/intervista_a_selgascano.html