di Roberto Luciani
Lunedì 10 gennaio 2022 il Liceo Artistico Statale “Giulio Carlo Argan” di Roma presenta la mostra collettiva dei suoi studenti Dante, il visionario e il mito presso la Fondazione Pastificio Cerere.
La mostra, a cura di Roberto Luciani e Graziella Pulce, in partnership con la Fondazione Pastificio Cerere, resterà aperta fino a venerdì 14 gennaio 2022.
In occasione dell’opening si svolgerà una performance, ispirata al canto V dell’Inferno, eseguita dai ballerini Alex Gattola e Martina Quintiliani, con la coreografia di Gianmaria Piovano, musiche di Domenico Cimarosa e arrangiamento musicale di Daniele Savo.
La collaborazione tra il Liceo e la Fondazione nasce dalla volontà di promuovere l’arte come strumento della didattica e come dispositivo di integrazione sociale, condivisa da entrambe le istituzioni. Nella mission della Fondazione Pastificio Cerere vi è infatti una attenzione particolare alla sperimentazione e a tutte le attività rivolte alla formazione e al coinvolgimento degli studenti. Non potrebbe essere diversamente se si considera la storia dell’edificio in cui ha sede la Fondazione e la sua riconversione da antica fabbrica di pasta a luogo di produzione artistica e culturale, spazio di lavoro e di scambio, sempre aperto all’accoglienza.
D’altra parte il Liceo Artistico “Giulio Carlo Argan”, quale tangibile segno dell’estensione del proprio impegno, ogni anno scolastico organizza mostre collettive dei propri allievi in siti istituzionali diffusi nel territorio cittadino, sostenendo anche la pubblicazione dei relativi cataloghi. Tra le più recenti mostre collettive allestite abbiamo Metamorfosi, 2000 anni di Ovidio al Complesso Monumentale di Santa Maria dell’Orto (Roma, Giugno 2019) e Leonardo e l’eclettismo alla Medina Art Gallery (Roma, Giugno 2021).
La mostra Dante, il visionario e il mito
La mostra Dante, il visionario e il mito si inserisce nelle celebrazioni nazionali per il settecentesimo anniversario della morte di Dante Alighieri (13 settembre 1321) e indaga il mito e la fortuna del Sommo Poeta e della Commedia con l’obiettivo di approfondire due precisi fulcri tematici. Il primo riguarda il rapporto con la saggistica, il secondo, strettamente connesso al precedente, con l’arte. Su entrambi i temi si fonda la fisionomia dell’esposizione e del relativo catalogo.
Illustrare Dante e la Divina Commedia è stato, da sempre, un compito arduo ed un’impresa stimolante e ambiziosa per gli artisti di tutti i tempi, ad iniziare da Giotto che include il poeta tra le schiere degli eletti nel Paradiso all’interno della Cappella della Maddalena al Bargello.

Nel Quattrocento Dante appare nell’affresco di Andrea del Castagno (1450 circa, Uffizi), nel ritratto di Sandro Botticelli (1495, Ginevra, Collezione privata) e in quello di Luca Signorelli a Orvieto (Duomo, Cappella di San Brizio, 1499-1504).

In questo secolo e nel successivo le miniature accompagnano i testi dei manoscritti miniati, nel Rinascimento le più note rappresentazioni sono del Bronzino (1541 circa, Washington, National Gallery of Art), del Vasari (Minneapolis, Institute of Art, 1544),
di Raffaello Sanzio che ritrae il poeta due volte nella Stanza della Segnatura in Vaticano (1509), di Federico Zuccari e Giovanni Stradano, per non parlare dell’ispirazione del Giudizio Universale di Michelangelo (1536-1541).
L’Ottocento è tuttavia il secolo dell’iconografia dantesca, quando gli artisti si sono soffermati soprattutto su singoli episodi della Commedia. Si veda di Ingres Paolo e Francesca del 1814, di Delacroix La Barca di Dante del 1822, di Giuseppe Frascheri Francesca da Rimini del 1846, di Giovanni Mochi Dante presenta Giotto a Guido Novello del 1855, di Nicolò Marabino Dante incontra la giovane ragazza Matelda del 1876, fino all’interpretazione di inizio romanticismo di William Blake, per finire al celebre modello ottocentesco di Gustave Doré che anticipa con i suoi strabilianti effetti scenografici le atmosfere del Simbolismo.
Nel Novecento troviamo Paolo e Francesca di Gaetano Previati (1909), le personali interpretazioni e le cento illustrazioni di Salvador Dalì che raccontano visivamente i passi più importanti della Divina Commedia, attraverso l’Inferno, il Purgatorio e il Paradiso interpretando la storia in chiave psicanalitica (1950-1959), l’Inferno di Robert Rauschenberg (1958-1960), ma anche significative interpretazioni di Renato Guttuso (1950- 1970), Aligi Sassu (1986), Achille Incerti (1968), Agostino De Romanis (Dante e Beatrice, 1997), per giungere alle più recenti illustrazioni di Gabriele Dell’Otto (2019) e alle opere di Luigi Salvatori (2021).


Nel realizzare le loro opere i giovani allievi del Liceo Argan si sono spesso ispirati a questi grandi artisti, pur se i lavori esposti sono stati realizzati in piena libertà stilistica e tecnica, associando multiformi espressività tradizionali e contemporanee, mediante stimoli visivi provenienti dal mondo antico e contemporaneo, in particolare dalle nuove tecnologie informatiche. In mostra saranno presentate opere realizzate ad olio, tempera, acquerello, inchiostro a cui si alternano sculture in terracotta, ceramica, legno e argilla, oggetti di design, progetti architettonici, fotografia, installazioni, video ma anche collage, mosaici e applicazioni polimateriche. Particolarmente illuminante la riflessione concettuale del critico dell’arte francese Pierre Francastel (1900-1970): “il linguaggio figurativo non è linguaggio omogeneo né è un linguaggio sostituibile o equivalente a qualche altro, è uno dei sistema attraverso i quali si gerarchizzano e si integrano esperienze individuali e collettive che rinviano a diversi livelli di realtà”.
Molto significativa risulta l’installazione artistica tridimensionale creata appositamente per il luogo Ora pensiamolo come “Purgatorio”, rappresenta un tentativo di ripercorre in maniera originale e metaforica il cammino dantesco ed è stata realizzata da un gruppo di allievi coordinati dai proff. Roberta Mandoliti e Santo Alessandro Badolato.
La mostra è stata ideata per consentire livelli di lettura differenziati, rivolgendosi al grande pubblico e contestualmente agli studiosi; il percorso espositivo articolato in due sezioni annovera alcuni contributi letterari elaborati da noti dantisti e l’esposizione di oltre 40 lavori eseguiti dagli studenti.
Per questo motivo all’ingresso del Pastificio Cerere compare un verso del canto XXVII del Paradiso, “Pigliare occhi, per aver la mente”. Sottolinea la rilevanza che aveva per Dante l’arte ed infatti quest’ultima può funzionare da polo attrattivo per lo sguardo e guidare l’osservatore ad una interiore riflessione. L’elaborato grafico, con ulteriori considerazioni, è stato progettato dal prof. Antonio Solarino.
L’ideazione del progetto è del Dirigente Scolastico Nicola Armignacca; l’allestimento è curato da Mirella Cascini Pensa, Laura Di Stefano e Santo Alessandro Badolato; l’organizzazione generale è seguita da Rosaria Acierno, Laura di Stefano e Santo Alessandro Badolato; la locandina è stata ideata da Francesca Romana Micheli; il catalogo è pubblicato da Timia edizioni.
Il Liceo Artistico Argan
Il Liceo Artistico Argan, nasce come Terzo Istituto Statale d’Arte istituito nel 1988, a partire dall’anno scolastico 2010-2011 la scuola assume la nuova dizione di “Liceo Artistico Statale Giulio Carlo Argan”, nell’ambito della riforma del secondo ciclo di istruzione e formazione. I laboratori e le strutture didattiche sono certamente un punto di forza del Liceo Argan. La sua origine di Istituto Statale d’Arte e la sua tradizione professionale fortemente connotata nel contesto del territorio, ha fatto sì che nella conversione a Liceo artistico siano state ereditate tutta una serie di attrezzature e di competenze che sono di fatto difficilmente riscontrabili in altri licei artistici romani. Ma anche al di fuori delle attività strettamente curricolari, il Liceo Argan rappresenta un’eccellenza nel panorama scolastico romano, come testimoniano le numerose iniziative che lo hanno visto quale protagonista anche a livello nazionale e internazionale, come la partecipazione alla mostra-concorso Mosca-Roma Rifessi organizzata dall’Ambasciata d’Italia a Mosca nel 2020 e dal Centro Russo di Scienza e Cultura di Roma nel 2021.
Dante, il visionario e il mito
Fondazione Pastificio Cerere
10-14 Gennaio 2022
A cura di: Roberto Luciani (Arte), Graziella Pulce (Saggistica)
Ideazione: Dirigente Scolastico Nicola Armignacca
Progetto allestimento: Mirella Cascini Pensa, Laura Di Stefano, Santo Alessandro Badolato
Catalogo: Timia edizioni
Fondazione Pastificio Cerere: Coordinamento mostre e progetti, Claudia Cavalieri, info@pastificiocerere.it | www.pastificiocerere.it Tel. +39 06 45422960
Opening: lunedì 10 gennaio 2022, ore 18.00-20.00; Ore 18.00 performance dei ballerini: Alex Gattola e Martina Quintiliani

Mostra aperta al pubblico dall’11 gennaio al 14 gennaio 2022;
Fondazione Pastificio Cerere, Via degli Ausoni 7 – Roma; Ingresso esclusivamente con green pass