Un innovativo spazio, progettato dallo studio di architettura Domani (con sede a Guangzhou), per lo store di moda, 1 Wor, a Guangdong, nello Shenzhen – Cina.Uno “spazio strano e angolare”, con pareti divisorie, color rosa cipria, verde mare e oro, con pali espositivi in ottone e soffitti a specchio.
Il design della boutique prende spunto dalla pittura di Pablo Picasso, “La testa delle donne” (1939) interpretata in 3D dall’artista di Lahore Omar Arqil: “Sfidando la teoria logica e ordinata del presente, l’opera d’arte di Arqil si destreggia giocosamente tra forma, materiale e trama dell’evento per costruire una realtà diversa.”
Il colore della parete si estende sul pavimento e sul soffitto, creando piani inaspettati, che attraversano i locali, mentre un soffitto a specchio duplica gli interventi di seguito. Scaffalature e puntello principale forniscono una geometria ortogonale, composta da linee rotonde, rettangolari e distinte.
Vi è applicato il teorema dei quattro colori, che offusca la percezione di tutte le dimensioni.
Il teorema dei quattro colori è un teorema di matematica che afferma che data una superficie piana divisa in regioni connesse, come ad esempio una carta geografica politica, sono sufficienti quattro colori per colorare ogni regione facendo in modo che regioni adiacenti non abbiano lo stesso colore.
Il negozio 1 # WOR, il risolutore di tutta la filiera del fashion design e continuatore della catena del valore commerciale, occupa una modesta unità presso il KK Mall, un lussuoso centro dello shopping nel quartiere finanziario di Shenzhen, Caiwuwei.
1 # WOR è una eco-piattaforma della moda a servizio di designer di alto livello, fornisce: catena industriale; capitale; formazione e supporto educativo per i designer; integra i compratori e i fornitori di materiali. Un ecosistema è un insieme sistemico definito (spesso chiamato “unità ecologica”) costituito da organismi che interagiscono tra loro e con l’ambiente che li circonda.
Il sistema produttivo internazionale si sta modificando attraverso la costruzione di ecosistemi, imprese che progettano, producono, vendono,vari prodotti, tra cui: la banca, l’intrattenimento, i trasporti, le comunicazioni, le consegne, i giochi, etc.
In particolare Bobaolon · 1 # WOR collabora con China Fashion Association per migliorare l’incubazione in cluster di progettisti all’avanguardia e con Fabrice Dorr, l’amministratore delegato originale di France Dior.
“I designer sono considerati il nucleo della modalità operativa, a circuito chiuso di designer team+piattaforma cloud designer+canale di vendita al dettaglio on line offline+ gestione della supplì chain dell’industria della moda +incubatore di designer di stelle + istituti di progettazione.“
È prevista l’apertura di 100 negozi per promuovere i prodotti a 360 gradi. Il supporto ai progettisti gli potrebbe permette di concentrarsi sul progetto.
Nella conferenza della China International Fashion Week- DHUB Design nel 2017/18, Bobaolon · 1 # WOR ha lanciato l’U’SHOWROOM per vendere centinaia di marchi di stilisti in tutto il mondo, come ACENSE / QZ SHEN / HUAJIA / JUUNE / JUUNE PLUS / PONTE NERO / KOTIPESA / IMWHOIM / ZEROSIGN / BECLOTHPEOPLE / YUWEN.
Importante è il business della piattaforma B2B, per l’apertura di SHOWROOM, che premierà con premi di fedeltà, chiunque riuscirà ad avere una forte vendita dei prodotti, condividendo i vantaggi della piattaforma.
Bobaolon · 1 # WOR SHOWROOM non servirà solo come piattaforma di trading per designer, acquirenti e imprese indipendenti, ma diventerà anche l’innovatore di nuove prodotti al dettaglio.
Il negozio· 1 # WOR fa parte dei10 progetti di interior designer cinesi che meritano di essere scoperti. Sono stati scelti dalla reporter degli interni di Dezeen, e pubblicati da Elle Decoration la Cina. Il libro è stato nominato China Interior Design Annual, con 240 pagine con oltre 100 progetti di interior designer , oltre a interviste con leader del settore, come lo studio di design Neri & Hu e l’architetto Steve Leung.
Sono molte le riviste internazionali con edizione cinese: Vogue, Elle, Cosmopolitan, citandone solo alcune.
Fino a poco tempo fa, gli stilisti Occidentali erano l’unico punto di riferimento per i designer cinesi, affascinati dallo stile Europeo. Negli ultimi anni la moda cinese sta investendo nel proprio paese.
Michele Falcone intervista Lyndon Neri e Rossana Hu per Living.
NERI&HU – Studio a Shangai dal 2014, e filiale a Londra. Lyndon Neri e Rossana Hu firmano interni, mobili e oggetti per diverse agenzie italiane mixando Oriente e Occidente. 54 anni lui, 51 lei, fanno coppia sul lavoro e nella vita.
Dove abiteranno i Millennials?
L’interesse delle nuove generazioni per i social media accentuerà il loro bisogno di condivisione. Non è da escludere che anche nel privato ci saranno spazi in comune che acquisteranno una maggiore rilevanza e cambieranno il significato di domestico che conosciamo oggi. La tecnologia cambierà sicuramente anche molti preconcetti sulla casa e sulla questione della privacy che va via via scomparendo. Dall’altro lato però ci sarà sempre chi avrà voglia di recuperare la riservatezza persa.
Qual è la vostra idea di comfort?
Avere abbastanza tempo per contemplare, pensare e progettare. Essere circondati da persone che capiscono e apprezzano l’unicità che si è in grado di offrire.
Di cosa ci sarà sempre bisogno?
Di pace e amore, di rapporti umani anche su un altro pianeta.
La Cina non più solo copia, ma sperimentazione, innovazione, senza dimenticare la tradizione, con una creatività originale.
A prescindere dai dati, basta fare una passeggiata in Via Condotti a Roma, la via dello shopping dedicata alle grandi marche, (o in qualsiasi altra città d’Europa) per capire che gran parte del budget di un viaggiatore cinese è destinato allo shopping.
Il problema è questo i cinesi comprano il lusso all’estero, il governo sta tentando di invertire questo trend, riuscendoci.
Gli Stilisti Cinesi: le 3 generazioni (secondo Christine Tsu)
1. I pionieri
“Sono identificati nella prima generazione di stilisti cinesi nati tra gli anni ’50 e gli anni ’60,caratterizzati da poco estro e limitata creatività. In questo periodo sono 2 gli stilisti che gettano le basi per la moda cinese contemporanea: Frankie Xie e Wu Haiyan.”
2. I praticanti
“Questa seconda generazione nata circa negli anni Settanta, avvia una fase di profondo cambiamento: a partire dalla prima China Fashion Week fino alla diffusione di giornali e riviste di moda, festival ed eventi dedicati alla moda Orientale.(…)
In questo periodo le due figure che spiccano sono: Liang Zi e Lin Li.”
3. Le prospettive
“Quelle che Christine Tsui identifica come “le prospettive” altro non sono che il presente. (…) Questa è la fase più consistente nella ricerca di una propria identità stilistica che non si appoggia più a quella Occidentale o almeno non in modo così marcato come è avvenuto finora.
Oggi Uma Wang rappresenta in pieno il giovane e celere exploit creativo della Cina. Ha studiato moda alla Shanghai Textile University e dopo essere stata stilista per 10 anni in Cina, ha anche approfondito i suoi studi al Central Saint Martins a Londra.
Il suo stile non prende ispirazione da quello Occidentale ma, a suo dire, “dalle piccole cose che toccano il cuore” come le impressioni, i viaggi, i sentimenti, le emozioni. Il risultato è la fusione di due mondi, quello londinese e quello cinese, caratterizzati entrambi da forme esotiche, minimal e scolpite.”