Rai Yo Yo e l’arte
Sotto la direzione del maestro della pop art, a livello internazionale, Ugo Nespolo, scritto dal gallese Robin Lyons, è nato il cartone animato con animazione 3d dei due gemellini Yo e Yo – Yo, lui è timido e prudente, Yo, lei è espansiva e impulsiva – con dodici mondi della fantasia, disegnati dall’artista, che sono oggetti delle loro esplorazioni.
Coproduzione Rai Fiction – Showlab, insieme a Grid Animation e Telegael, con lo share al 6%, sarà presente per due anni sugli schermi della tv. I cartoni sono una storica serie che Ugo Nespolo ha trasformato in un’opera pop, gioiosamente colorata: con comportamenti opposti, i due gemellini scopriranno che, collaborando, due teste ragionano meglio di una.
Ugo Nespolo: “Sono contento del successo registrato dai bambini, che sono per la loro natura privi di sovrastrutture cognitive e quindi riescono ad apprezzare l’arte come spazio reale della vita ed a maggiore ragione la trasformazione in animazione a loro dedicata“.
L’artista, nato e residente a Torino, esordì negli anni sessanta all’interno della pop art, con sviluppi nell’arte povera e concettuale; negli anni settanta ha indagato il cinema, lavorando anche con l’arte come terapia curativa; conosciuto in tutto il mondo collabora con il teatro, con la pubblicità e con la televisione. Nel 2010, divenne socio onorario del movimento artistico letterario Immagine & Poesia, fondato a Torino sotto la presidenza di Aeronwy Thomas, figlia del grande poeta inglese Dylan Thomas. Nel 2016 aderì al Manifesto “Corporate Art” di Luca Desiata insieme ad Alexander Ponomarev, Fernando De Filippi ed altri artisti.
Un altro cartone animato su Rai YoYo (39 episodi prodotta da Achtoons e RAI Fiction, pensata per un target di bambini tra i quattro e gli otto anni), ideato da Giovanna Bo e Augusta Eniti, parlerà dell’arte: Matì, un’allegra bambina di sette anni e Dadà, un oggetto-personaggio imprevedibile, brioso e divertente.
I due amici, grazie al magico Quadrimetrò, entreranno in mondi fantastici, oltre lo spazio e il tempo, direttamente negli atelier dei grandi maestri. Un viaggio alla scoperta dell’arte, dentro le opere, nelle quali gli artisti spiegheranno la loro tecnica e la loro poetica. La pop art è l’espressione artistica negli anni sessanta (Venezia Biennale del 1964) dove vi fu un forte scambio tra arte e fumetto (Robert Raushenberg, Jasper Johns, Andy Warhol, Claes Oldenburg, Tom Wesselmann, James Rosenquist, Roy Lichtenstein, etc.).
Successivamente fu il fumetto che sfruttò la pop art (per esempio con l’opera di Frank Miller, creatore e disegnatore della serie di fumetti “Sin City”). Una contaminazione che continua, all’interno del contemporaneo, nei fumetti di “Il grande prato”, nuova graphic novel di Roberto Grossi (1968, Roma), architetto, illustratore, autore per la nuova rubrica di fumetti di Artribune, nelle opere artistiche dell’Architetto Andrea Felice (1961, Roma), etc.