Il Palazzo delle Esposizioni di Roma è la sede della Quadriennale del 2020. Il titolo “Fuori” ha il significato di uscire; semplicemente, ma questo tema, e l’auspicio della Quadriennale 2020, ideata in pieno lockdown, ha una forza dirompente. Il titolo è solo un’idea di andare verso uno spazio all’aperto, ma non afferma ancora dove andare e per fare che cosa. Ha spiegato Sarah Cosulich, curatrice della mostra insieme a Stefano Collicelli Cagol: “la prima cosa che si sperava era proprio quella di poter uscire”.
E’ una mostra aperta e accessibile a tutti, “una festa dell’arte italiana” in un momento in cui il messaggio della cultura rappresenta una fondamentale fonte di energia e speranza, con l’apertura a un mondo ‘Fuori’ misura, ‘Fuori’ di testa, ‘Fuori’ scala, ‘Fuori’ dalle categorie, dai limiti o da schemi imposti.
“Una visione aperta al cambiamento, ai sogni, alla diversità e alle sue molteplici espressioni”.
La mostra è gratis, grazie al contributo di Gucci, in sicurezza, con la prenotazione obbligatoria online sul sito di Fondazione La Quadriennale di Roma e Azienda Speciale Palaexpo (promotori e organizzatori della mostra). Il catalogo della mostra è edito da Treccani.
La Quadriennale ha un respiro internazionale; è stata fatta per piacere a un pubblico internazionale (addetti ai lavori, galleristi, collezionisti, direttori di musei), ma, “purtroppo”, sarà impaginata solo per il pubblico, probabilmente, romano, in modo senz’altro meno provinciale. E’ una esposizione molto seria. I curatori hanno raccontato sessant’anni di arte studiando le relazioni che intercorrano tra le arti visive, la danza, la musica, il teatro, la cinematografia, la moda, l’architettura e il design. Sono stati selezionati 43 artisti, studiando stanze monografiche, nuovi lavori, lavori del passato. I 4000 mq espositivi sono stati adattati dall’architetto Alessandro Bava, il direttore artistico della Quadriennale è Sarah Cosulich e il curatore è Stefano Collicelli Cagol.
In questa Quadriennale, o eventi limitrofi, ci saranno due momenti fondamentali, da vedere oltre all’esposizione:
Piero Sartogo.
E’ stata fatto un focus su Piero Sartogo che insieme a Nathalie Grenon sono i titolari di Sartogo Architetti Associati con studi a Roma e a New York. La grande capacità di interpretare, nei loro progetti, l’identità culturale, il genius loci del luogo li a resi famosi in tutto il mondo. Le loro architetture hanno una forte connotazione personale, ma restano inscindibili dal contesto per la meticolosa scelta dei materiali, per l’accorta scansione e dimensione degli spazi, per l’uso di tecnologie avanzate sia di progettazione che di realizzazione.
Bal Tic-Tac
La Banca d’Italia, in occasione della Quadriennale d’arte 2020, effettuerà un’apertura straordinaria della sala che ospitava l’ingresso al Bal Tic-Tac, il locale futurista decorato da Giacomo Balla e inaugurato nel 1921 in via Milano, proprio accanto al Palazzo delle Esposizioni. Nella sala è visibile il dipinto murale di Balla, scoperto nel 2017 e restaurato con la supervisione della Soprintendenza Speciale di Roma. Descritto nella nostra news di Aloa sul Futurismo. Si potrà visitare facendo la prenotazione tramite www.baltictacquadriennale.it. In futuro le decorazioni di Balla per il Bal Tic-Tac saranno accessibili al pubblico: i locali del ritrovamento diventeranno parte del Museo per l’educazione monetaria e finanziaria della Banca d’Italia, la cui apertura è prevista per la fine del 2021. È l’occasione per annunciare anche la fine della messa in sicurezza di Casa Balla in via Oslavia a Roma, necessaria per una prossima apertura al pubblico. I lavori, effettuati in accordo con gli eredi del pittore, sono stati realizzati grazie al supporto della Banca d’Italia e con la supervisione e collaborazione della Soprintendenza Speciale di Roma.