Roma, un Hub per giovani stilisti e la sede della Fondazione Balestra, per un nuovo ecosistema culturale? La valorizzazione dei talenti emergenti e una nuova sede per la Fondazione Balestra, sarà l’inizio della nascita di un ecosistema culturale a Roma?
Roma è la sede di AltaRoma 2019, piattaforma per la valorizzazione dei talenti emergenti, coadiuvati dalla offerta di infrastrutture e di servizi e centro propulsore dell’alta moda italiana.
AltaRoma, inoltre, promuove il Made-in-Italy e la tutela dei valori artigianali, tra tradizione e sperimentazione.
A Roma potrebbe nascere e sviluppare un nuovo ecosistema della cultura, attraverso: la moda, il cinema, la ricerca, l’archivio, l’arte e l’artigianato.
Un ecosistema che potrebbe rigenerare i suoi luoghi, anche attraverso il mondo della moda: Si prospetta una nuova sede per la Fondazione Balestra. Carlo Cafarotti, Assessore allo Sviluppo economico, Turismo e Lavoro di Roma Capitale:
”stiamo individuando una location per la Fondazione Balestra, che intende conferire alla città di Roma una collezione inedita di opere rappresentative della cultura italiana dagli anni ’60 ad oggi, vista attraverso l’evoluzione dell’immagine femminile”(…)”Un dono museale alla comunità importantissimo, emblema della messa a sistema di talenti, servizi territoriali e infrastrutture. Abbiamo già in mente un locale adatto a ospitare il museo Balestra, ma servono fondi per ristrutturarlo”
Attualmente, a Roma, c’è un museo dedicato alla moda, il Museo Boncompagni Ludovisi per le arti decorative. “Nella storica location di Villino Boncompagni Ludovisi, oltre a splendidi manufatti, sono esposti circa 800 pezzi tra abiti e accessori. I modelli più importanti sono quelli firmati Fausto Sarli, Gattinoni, Angelo Litrico, Roberto Capucci e Valentino.”
È on line il nuovissimo Valentino Virtual Museum. “Oltre 5000 documenti, più di 300 abiti, e poi bozzetti, illustrazioni, campagne pubblicitarie, editoriali, immagini e video di sfilate, eventi e red carpet raccontano i 47 anni di Valentino Garavani.”
Per l’edizione invernale, Altaroma ha scelto come headquarter, dopo i set di Cinecittà, il PratiBus District, un esperimento di riqualificazione urbana (con problematiche connesse), per uno spazio polifunzionale di 5000 mq. (arte, moda, eventi, mercatini, etc.). Una vecchia rimessa Atac, a disposizione di eventi e affini, in vista della dismissione nel 2021.
PratiBus District fa parte dell’operazione e di “rigenerazione urbana temporanea”, per l’utilizzo temporaneo degli ex depositi Atac di piazza Bainsizza, piazza Ragusa e San Paolo (come l’ex Caserma di via Guido Reni), in attesa della vendita definitiva prevista nel concordato fallimentare della società capitolina, che avverrà entro il 2021.
“Il filo conduttore sarà l’arte, grazie al progetto ‘Quarter’ ideato e sviluppato dalla Galleria nazionale di arte moderna e contemporanea”.
A spiegarlo Simone Mazzarelli, fondatore e Ceo della società vincitrice del bando di Atac, la Ninetynine Urban Value, ideatrice di un modello di ‘marketing immobiliare’ per la messa a reddito di breve periodo di stabili in disuso, già sperimentata a Roma, Napoli e Milano.
La Ninetynine Urban Value ha infatti gestito per diversi mesi il Guido Reni District, “che ha generato un indotto pari a 37 milioni di euro”. Come contenuto nel bando di gara, la gestione durerà per otto mesi prorogabile di altri 8 e “comunque fino a quando gli immobili non saranno messi in vendita”. 29 mila metri quadrati totali da destinare ad eventi, sia aperti al pubblico sia riservati a privati, a fronte dei quali la società versa un canone di locazione di 60 mila euro totali, che diventeranno 40 mila in caso di rinnovo. Oltre a questo importo fisso, nelle casse di Atac entrerà il 25 per cento dell’incasso.
“Mazzarelli ha spiegato:
“Ci sono già arrivate 250 proposte di utilizzo per le attività più disparate. Il modello è efficace proprio perché si fonda su una sequenza sistematica di più usi temporanei mentre un solo operatore non avrebbe la possibilità di rientrare nell’investimento. Tenere questi spazi chiusi” ha aggiunto Mazzarelli “significa perdere l’occasione di generare economia reale e nuove relazioni sociali. La città ha voglia di riappropriarsene. Con questo progetto avanziamo allo stesso tempo un’offerta variegata alla cittadinanza, contrastiamo il degrado e ci prendiamo cura di luoghi che hanno fatto la storia di questa città”.
La nuova mission di AltaRoma è ormai chiara: sostenere i talenti emergenti:
- Fashion hub, a scouting, formazione e promozione della creatività emergente Sezione dedicata a scouting, formazione e promozione della creatività emergente. Singole sfilate ed esposizioni o mostre collettive, con un obiettivo comune: la valorizzazione dei talenti emergenti.
- Who is On Next? Non è un concorso ma un vero e proprio, progetto di scouting organizzato da Altaroma in collaborazione con Vogue italia, che ha come obiettivo la ricerca e la promozione di giovani talenti creativi del panorama nazionale ed internazionale, che nel mondo della moda già vantano una propria produzione MADE IN ITALY.
- “Showcase”: Showcase è il progetto ideato e realizzato da Altaroma in collaborazione con ICE Agenzia dedicato a brand e designer indipendenti. Una piattaforma nata per potenziare la visibilità, celebrare il meglio della creatività italiana emergente, mettere in contatto le nuove tendenze del Made in Italy con stampa, operatori del trade e buyer nazionali ed internazionali provenienti dai mercati più strategici e dinamici.
- A.I. Artisanal Intelligence, giunto alla sedicesima edizione, si concentra sulle eccellenti professionalità dell’alto artigianato italiano.
Dietro all’evoluzione di AltaRoma c’è Silvia Venturini Fendi, dal 2010 presidente. Tarcila Bassi intervista Silvia Venturini Fendi per “lofficielitalia”.
AltaRoma sta rinascendo, grazie soprattutto a un forte lavoro di scouting che la sta rendendo un palcoscenico fondamentale per i new designer. Cosa consiglia ai giovani stilisti?
Grazie, direi, al know how coltivato negli anni nella ricerca del talento e soprattutto al Ministero dello Sviluppo Economico che ha saputo riconoscere, sostenendola, questa competenza di Altaroma che ben si integra al lavoro delle altre isitituzioni impegnate nella promozione del made in Italy. Circa 100 giovani designer hanno partecipato alle iniziative prodotte da Altaroma che, coerentemente con il piano industriale approvato dall’attuale Consiglio, anno dopo anno ha ampliato i diversi strumenti e contenitori rivolti a designer emergenti o agli inizi della loro carriera. Un consiglio che posso dare a studenti e giovani stilisti è di monitorare costantemente il sito di Altaroma (www.altaroma.it) per conoscere le varie opportunità che vengono messe loro a disposizione.
A Showcase ho visto un mix di designer “più affermati”, novità assolute e artigianalità. Spesso si dice che stiamo perdendo il prodotto artigianale, cosa possiamo fare per promuoverlo?
Showcase, nuovo contenitore realizzato grazie al supporto di Ice Agenzia, ha offerto un mix “robusto”. 40 giovani designer sono un bel numero e la componente artigianale è stata prevalente. Il settore artigiano, ha vissuto un momento di difficoltà, ma ritengo che, attraverso nuove energie e spunti creativi provenienti dai giovani ha ricevuto una iniezione di contemporaneità sapendo rigenerarsi. Oggi è sicuramente una professione percepita come più cool, grazie anche alle tante iniziative che Altaroma negli ultimi anni ha realizzato scovando e dando spazio a produzioni artigianali.
Come si evolverà AltaRoma?
Con l’edizione appena conclusasi Altaroma ha dimostrato di sapersi adattare a condizioni di contesto sfavorevoli. Nonostante negli ultimi due anni sia intervenuto un taglio di oltre il 20% delle risorse a disposizione, siamo riusciti a costruire un programma che rappresenta efficacemente i tratti salienti della mission di Altaroma: lo scouting e la promozione dei giovani talenti, il risalto al “saper fare” italiano, la centralità di Roma nella tradizione e nell’innovazione creativa del nostro Paese. Siamo riusciti, inoltre, ad innalzare il livello di attenzione internazionale sulle iniziative di Altaroma coinvolgendo un numero maggiore di buyer internazionali e di stampa estera che hanno potuto ammirare le collezioni dei tanti giovani designer partecipanti. Un indirizzo strategico vincente che sarà in grado di esprimere tutte le sue potenzialità quando un impegno serio e continuativo di tutti i soci, che potrà esprimersi anche attraverso una diversa formula societaria, garantirà al management stabilità finanziaria e possibilità di programmazione pluriennale.
La domanda iniziale genera un’altra domanda: si potrebbero utilizzare gli spazi suddetti per creare un Hub creativo, un ecosistema culturale, permanente a Roma (già presente in altre città- Mestre, Lisbona, etc.)?
Link e Foto
- https://roma.corriere.it
- https://www.altaroma.it/
- https://www.lofficielitalia.com/
- https://roma.corriere.it/
- http://www.pratibusdistrict.com/
- https://www.ilmessaggero.it/
- https://www.marieclaire.com/it/
- https://www.elle.com/
- https://www.ilsole24ore.com/
- https://www.lofficielitalia.com/
- https://www.sfilate.it/
- https://www.artribune.com/
- https://roma.corriere.it/
- https://www.lofficielitalia.com/
- https://zero.eu/
- http://www.romatoday.it/